Alessandro Di Battista, politicamente scorretto

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Di Redazione Metropolitan

Alessandro Di Battista a Caffeina Festival 2019 per presentare il libro Politicamente Scorretto edito da Paper First

Alessandro Di Battista: “Non dobbiamo avere paura di toccare gli interessi dei poteri forti. Su Tav il M5S deve mantenere il suo no”.

A Viterbo una serata caldissima. Piazza San Lorenzo è gremita per accogliere uno degli esponenti più in vista del Movimento 5 Stelle. Tra il pubblico anche Vittorio Di Battista, padre di Alessandro.

Caffeina Festival 2019, sul palco Alessandro Di Battista intervistato da Marco Lillo
Caffeina Festival 2019 – Alessandro Di Battista intervistato da Marco Lillo – Credits: Vokun

Intervistato da Marco Lillo, direttore di Paper First, che puntualizza “Abbiamo costretto Di Battista a scrivere questo libro. Una specie di estorsione”. Tanti gli argomenti toccati dall’esponente del Movimento 5 Stelle, che, come il titolo del suo libro, non ha paura di essere politicamente scorretto.

Matteo Salvini e la sua paura nei confronti dei poteri forti, Luigi Di Maio, il Tav, le autostrade “regalate alla famiglia Benetton”, il no alle Olimpiadi a Roma, l’immigrazione.

“Ho sempre sostenuto il controllo dello Stato in settori nevralgici come telecomunicazioni, sanità e trasporti, ambiente. Tutte battaglie che hanno identificato il Movimento 5 Stelle.”

Di Battista parla subito delle autostrade la cui gestione, dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, deve essere tolta ad Atlantia. “La perdita di posti di lavoro è solo uno spauracchio: nessuno perderà il lavoro. I dipendenti di Autostrade saranno dipendenti dello Stato e lo Stato potrà destinare i 10 miliardi di utili, incassati ora dal gruppo Benetton, in altre opere pubbliche”.

“Difendere gli interessi della collettività e non quelli personali: questo il compito dei politici che, spesso, se ne dimenticano.”

Di Battista affronta alla la vicenda che riguarda Radio Radicale, media partner di Caffeina: “Non sono contrario al progetto editoriale. Sono contrario a che venga realizzato con soldi pubblici”.

I media non hanno mai esitato a divulgare notizie false o poco argomentate sul M5S, spiega il Dibba. I gruppi editoriali sono controllati da imprenditori come Caltagirone, De Benedetti, Berlusconi con cui l’esponente del M5S ha avuto una vicenda personale riguardo la sua laurea.

“Berlusconi aveva messo in dubbio la mia formazione. Adesso, a casa, accanto alla laurea incorniciata, al master conseguito, ho anche la lettera di scuse di Berlusconi che certifica una volta per tutte la validità dei miei studi”.

Alessandro Di Battista sul palco di Caffeina
Alessandro Di Battista sul Palco di Caffeina – Credits: Vokun

Un capitolo del libro è dedicato ai sondaggi, una sondaggiocrazia come viene definita da Di Battista che “influenza l’opinione pubblica affinché coloro che hanno spolpato il paese possano continuare a farlo”.

Un Di Battista tornato alla carica, con lo stesso vigore che lo ha contraddistinto agli inizi della sua carriera politica. Per adesso preferisce scrivere, viaggiare, dedicarsi alla famiglia e fare il militante. Un impegno politico che intende esercitare fuori dal Palazzo, senza escludere una sua candidatura alle prossime elezioni.

Parole di apprezzamento nei confronti dell’ex portavoce 5 Stelle di Viterbo, Massimiliano Bernini.

“Un grandissimo esempio di etica e correttezza. Bernini nei cinque anni come parlamentare del Movimento ha restituito 360mila euro del suo stipendio. Adesso è tornato a fare l’insegnante precario”.

Primo piano di Di battista
Un primo piano di Di Battista – Credits: Vokun

Poi parla di immigrazione: “Il problema va risolto alla radice, altrimenti fra sei mesi ci ritroveremo nella stessa situazione. Perché la Sea Watch ha stazionato 17 giorni davanti a Lampedusa? Perché non ha cambiato destinazione dirigendosi a Marsiglia? E’ mia opinione che se lo avesse fatto avrebbe dimostrato che non è solamente il governo italiano ad essere razzista. Macron, come Salvini, non avrebbe aperto i porti”.

“All’Africa non bisogna dare di più, ma togliere di meno”.

Di Battista conferma rispetto e amicizia per Luigi Di Maio, con cui c’è stata qualche incomprensione ma che adesso è “tutto chiarito”. Applauso finale, interminabile fila per il firma copie.

Alessandro Di Battista incontra il padre Vittorio al Caffeina Festival 2019
Vittorio e Alessandro Di Battista – Credits: Rita Bonanni

Due domande a Vittorio Di Battista

Durante la manifestazione di Imola (2018) lei dichiarò in una intervista che vedeva bene Di Maio come capo politico del Movimento. Oggi cosa ne pensa?

Lo vedo bene a livello caratteriale, meno bene a livello politico.

Il Movimento 5 Stelle è diventato partito?

Domanda difficile. Non ha la struttura di partito ma è votato al pensiero unico e questo non corrisponde ai miei principi.

Sempre a Imola, lei parlò di “vendicativisti”, una specie di corrente a cui affermò di appartenere. Ce ne vuole parlare?

Vendicativisti sono quelli che chiedono vendetta per il passato e giustizia per il futuro. Il progetto non si è ancora realizzato, siamo ancora troppo acquiescenti nei confronti dei potenti. Studiate un certo Jacques-René Hébert, nato il 15 novembre 1757, il rappresentante dell’ala più radicale della Rivoluzione francese.

Con questo invito Vittorio Di Battista saluta e raggiunge il figlio che, intanto, chiarisce la sua posizione su Radio Radicale con l’inviata al Caffeina Festival.

Alessandro Di Battista parla con l'inviata di Radio Radicale
Alessandro Di Battista e l’inviata di Radio Radicale – Cedits: Vokun

La registrazione integrale della serata è disponibile qui