Il mondo dell’hockey saluta Andrea Chiarotti

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

All’età di 52 anni se ne va Andrea Chiarotti, volto simbolo del movimento hockeystico italiano e non solo. Lo sport che veste azzurro lo saluta.

Nel panorama hockeystico italiano questi sono giorni di lutto. Lo scorso 8 giugno è venuto infatti a mancare Andrea Chiarotti, famoso per la sua vita dedicata al ghiaccio tanto da farlo diventare capitano della nazionale italiana di para ice hockey. Dopo un anno di dure lotte contro un tumore Andrea non ce l’ha fatta e ha lasciato un vuoto in tutti coloro che sono innamorati di questo sport.

Sempre sorridente fuori dal campo e combattivo dentro, è famoso nel mondo ghiacciato italiano per via della sua carriera da giocatore strabiliante. Cresciuto nelle giovanili del Valpellice, ha poi continuato con la prima squadra facendo il suo esordio nel 1982, a soli 16 anni. Ciaz, così veniva soprannominato, perse poi un gamba in quel maledetto giorno del 1990 a causa di un incidente automobilistico. Il suo carattere però non prevedeva la parola “mollare” e il suo DNA, il suo sangue, era fatto di hockey. Così Ciaz si reinventa allenatore del Valpellice, per poi tornare a vestire i panni del giocatore nei Tori Seduti e poi nella Nazionale italiana di para ice hockey. Il suo palma res conta 4 scudetti italiani, 1 oro e 1 argento europeo, ma la sua grande vittoria è stata l’aver scelto l’amore per lo sport contro ogni avversione della vita. La storia di Andrea Chiarotti rimarrà, quindi, nei cuori degli hockeysti e degli sportivi italiani come un esempio perfetto di resilienza e amore per le proprie passioni.

Non ci resta che salutarlo e ricordarlo. Ciao Ciaz.

Andrea Candelaresi