Autopsia eseguita per Sara Francesca Basso, la 13enne deceduta dopo essere rimasta bloccata nella piscina del Grand Hotel Virgilio di Sperlonga.
È quanto emergerebbe dai primi risultati dell’autopsia all’Istituto di Medicina legale del Policlinico Tor Vergata a Roma. Nei polmoni della 13enne è stata trovata dell’acqua. Dall’esame autoptico non sarebbero emersi segni che possano supportare l’ipotesi di un malore.
Un ematoma di circa 35 centimetri, inoltre, sarebbe poi stato trovato nel corso dell’autopsia sulla coscia sinistra, con tanto di escoriazioni, compatibile per forma con il diametro del bocchettone. Resta quindi lo stesso bocchettone di aspirazione per il ricircolo dell’acqua il principale indizio deputato a causa del decesso della giovane vittima.
Ma in queste ore è insorto un mistero. La sparizione del coperchio dell’imbocco di aspirazione a uso filtro. Non ci è mai stato? Oppure è stato prelevato a seguito dell’incidente?
Attesi anche i risultati degli esami istologici, non pronti prima di 90 giorni, che forniranno ulteriori dettagli.
Intanto, in forma privata, l’ultimo saluto a Sara Francesca.
Nella chiesa di Santa Maria Goretti a Frosinone sono stati celebrati i funerali, in forma strettamente privata, come voluto dai genitori.
Ci sono pochi dubbi sul fatto che qualcosa non fosse a posto nel bocchettone di quella piscina. Proseguono le indagini. La piscina era abusiva e gravata da due anni da un’ordinanza di demolizione. Provvedimento mai eseguito.
L’ex consigliere comunale di Sperlonga, Nicola Reale, sulla sua pagina Facebook rivela aspetti importanti durante il compimento del suo ruolo di consigliere: “Ho sempre pensato che quella piscina fosse stata costruita abusivamente”.
Patrizia Cicconi
Quattro indagati per la morte di Sara Francesca risucchiata dal bocchettone di una piscina