Calcio sudamericano: il River festeggia la Libertadores mentre il Racing vola in campionato. Terminato il Brasileirão 2018!

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Di Redazione Metropolitan

Sono state settimane piene di emozioni e di sentimenti per il calcio sudamericano. La storica finale tra River Plate e Boca Juniors – vinta ai supplementari dalla banda di Muñeco Gallardo – non poteva che essere il polo d’attrazione principale. Ma intanto in Primera División il Racing de Avellaneda ha continuato la sua corsa di testa, e il Rosario Central ha festeggiato per la vittoria in Copa Argentina. Mentre, in Brasile, il Palmeiras ha sollevato il titolo e il Vasco da Gama si è salvato dalla retrocessione all’ultima giornata, condannando lo Sport Recife. Ma mettiamo un po’ d’ordine:

Copa Libertadores

Era una finale storica, attesissima. La finale più bella che il calcio sudamericano potesse offrire. Nella competizione più importante del continente. Una finale lunghissima, durata quasi un mese a causa di imprevisti di tempo, imprevisti violenti e imprevisti logistici. Una finale che si è giocata lontano dalla propria casa. A Madrid, in casa di quelli che qualche secolo fa invasero gran parte del territorio del Sud America. Ma è stata anche una finale che ha regalato sentimiento y pasión come solo il calcio sudamericano può regalare. Il River Plate dopo essere stato in svantaggio per ben tre volte nei 180 minuti è riuscita a prendersi il risultato, con le unghie, con i denti, con la garra, ma anche con qualità. Una qualità che ci si aspettava da Palacios (futuro Merengue), e che invece è arrivata da un colombiano praticamente snobbato in Italia e ora soprannominato il Principe di Madrid.

Quintero e il River Plate festeggiano per il gol del vantaggio che darà la vittoria della Copa Libertadores – il più importante torneo del calcio sudamericano – contro il Boca Juniors. (fonte: Clarin.com)

Quintero, difatti, ieri sera si è preso il palcoscenico da subentrato, con un gran sinistro nei tempi supplementari che è terminato all’incrocio, e che ha regalato la Copa Libertadores (ribattezzata – per il contesto – in Copa Conquistadores) a los Millonarios. Una vittoria tutto sommato meritata. Nel secondo tempo il River ha alzato l’asticella della qualità, ed escludendo il terzo gol – a partita praticamente terminata – ha tirato fuori dal cilindro giocate tecniche, che nel calcio sudamericano (e argentino in particolare) latitano negli ultimi anni. È grazie a quelle che il River si è preso la partita storica, il superclásico più importante dei 110 anni di rivalità. E Gallardo è stato già etichettato come Leyenda. A Nuñez, Buenos Aires, i festeggiamenti con bombos y trompetas sono andati avanti tutta la notte, anche con qualche disordine tra polizia e hinchas. Ma anche nello spogliotaio e nelle strade madrilene non sono mancati lacrime e cori perentori (tra cui uno molto discusso contro il presidente della Repubblica Argentina Macri, ex presidente del Boca Juniors, da parte del Pity Martinez). A piangere, invece, è stato il Boca Juniors del Mellizo Barros Schelotto, che ha visto terminare il suo ciclo xeneize nel peggiore dei modi.

Prime División e Copa Argentina

Intanto campionato e coppa nazionale sono andati avanti zoppicando (prodigi del calcio sudamericano). Il Racing de Avellaneda ha allungato in classifica con la vittoria di misura contro il San Martin, portandosi a 6 punti di distanza dal Defensa y Justicia che ha schiantato 3 a 0 il Colon. Con una partita in meno la squadra della città Florencio Varela, può restare in scia e portarsi a meno 3 dalla capolista. Ma con il periodo delle coppe il campionato è infatti vagamente disorganizzato. Il River undicesimo, ha 4 partite da dover recuperare, e non sarà facile considerando anche l’impegno in Coppa Intercontinentale che lo attende. Il Boca quinto in classifica, invece, ne ha due da recuperare, così come l’Huracan quarto in classifica. Escludendo i recuperi, il campionato riprenderà a fine gennaio, ma non è detto. In Copa Argentina, invece, il Rosario Central è riuscito finalmente, dopo tre finali consecutive perse, a laurearsi campione nella coppa nazionale grazie ai calci di rigore contro il Gimnasia La Plata. Nello stadio Gigante de Arroyito, approfittando del rinvio in campionato (il Central doveva giocare contro il River), la dirigenza rosarina ha inscenato una festa con più di 40 mila spettatori. Una vittoria che sa di rivincita per Bauza, sfortunato ex CT della nazionale albiceleste.

Bauza, tecnico del Rosario Central, festeggia per la conquista della coppa nazionale (fonte: Ole.com.ar)

Brasile

Il Brasileirão 2018, invece, ha chiuso i battenti la settimana scorsa. Il Palmeiras si è laureato campione, per la gioia del neo eletto presidente Bolsonaro (che ha festeggiato alla consegna del titolo come se fosse già in carica in qualità di presidente, cosa che ha suscitato discussioni in patria). La lotta salvezza, però, è stata durissima e appassionante. Lo Sport Recife, nonostante la vittoria contro un Santos privo di obiettivi, non ha potuto evitare la retrocessione. A tirare un sospiro di sollievo sono stati Vasco Da Gama e Ceara (con un pareggiotto a reti bianche di dubbio gusto) e soprattutto la Chapecoense, che ha battuto 1 a 0 il Sao Paulo che in questo modo non è riuscito ad entrare direttamente in Libertadores, e sarà costretto a passare dai preliminari come l’Atletico Mineiro. Gremio, Internacional de Porto Alegre e Flamengo hanno esultato, invece, per la qualificazione diretta nel torneo più importante del calcio sudamericano. Ora ci sarà spazio per i campionati statali, attendendo il Brasileirão 2019.

Luca Matteuzzi