Diciotti, la Giunta del Senato non autorizza il processo a Salvini. E Giarrusso fa il gesto delle manette ai senatori PD

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Di Redazione Metropolitan

Brutto gesto del capogruppo M5S dopo l’annuncio della decisione. E Bonafede, anche lui pentastellato, lo condanna.

Il senatore M5S Giarrusso e i senatori PD
Giarrusso e i senatori PD (LaStampa)

16 voti contro l’autorizzazione a procedere e 6 a favore: ecco il risultato della votazione della Giunta delle immunità del Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere con il processo a Salvini sul caso Diciotti. La decisione, presa nel pomeriggio, era prevedibile, dato che i voti in bilico erano quelli dei pentastellati della giunta e il sondaggio condotto sulla piattaforma Rousseau aveva fornito un voto netto (60% dei votanti contrari).

Gli altri voti erano di fatto già dichiarati: Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia contrari; Partito Democratico e Liberi e Uguali favorevoli. Ora tocca al Senato votare, ma è chiaro che la linea è stata tracciata, e la spaccatura interna ai 5 Stelle non sarà indolore. Contemporaneamente, il vice premier leghista esulta: “Siamo una squadra. Al governo c’è una squadra, non ci sono dei singoli, quindi ringrazio per la fiducia alla squadra”. Rimane comunque curioso che lo stesso Salvini invocasse, fino a pochi mesi fa, il processo e che si sia alla fine difeso dietro la decisione della Giunta.

Il PD protesta e Giarrusso reagisce

Dopo l’annuncio, ecco la confusione non degna di una camera di rappresentanza: un gruppo di senatori del PD sfoggia alcuni volantini (“Decide Casaleggio”, “La chiamavano onestà”), accompagnati da cori (“Venduti”, “Vergogna”, “O-ne-stà”) degni forse di una curva da stadio. E la risposta di Mario Giarrusso, senatore dei 5 Stelle, non è migliore: “Io non ho parenti arrestati”, mimando il gesto delle manette. Chiaro riferimento ai genitori di Renzi, condannati due giorni fa agli arresti domiciliari nell’inchiesta sul fallimento di tre cooperative. E se Di Maio assume un tono conciliante (“Credo gli sia scappata un po’ di mano la situazione”), il Ministro della Giustizia Bonafede condanna più duramente (“E’ sicuramente sbagliato, un senatore della Repubblica non deve permettersi di farlo”).
Parole che chi scrive non può non condividere.