Charlie non racconta storie: pornografia

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Di Redazione Metropolitan

C’è stato l’avvento del feudalesimo, poi del comunismo e infine il capitalismo ma la nostra epoca vive la grande era della pornografia.


Braccati da una nuova app e corteggiati da una utopistica speranza di futuro, ci rimane solo il porno. C’è poco da ridere ma tutto per restar allegri! Non avremo avuto quel’ esempio di cameratismo che tanto era in voga tra i nostri padri durante l’anno di obbligo militare, ma comprare un porno equivaleva a tale concetto. Uniti contro la vergogna. Questa epoca è il boom della pornografia. Internet ha cambiato totalmente le regole del gioco. In tutto. 

La storia breve ma intensa della pornografia

Ogni essere umano ha normalmente delle fantasie erotiche, cioè usa l’immaginazione per rappresentarsi delle scene eccitanti eroticamente, senza altro scopo che l’eccitazione in sé: la pornografia è la concretizzazione di queste fantasie in immagini, disegni, scritti, oggetti o altre produzioni. Il termine “pornografia” è di recente conio: è attribuibile a Restif de la Bretonne, che introdusse tale parola nella pubblicistica moderna con il suo romanzo Le pornographe. E’ stato impiegato con questo significato agli inizi del XIX secolo, per poi diffondersi nei decenni successivi allo scopo di distinguerla dal concetto di arte. Forme di rappresentazione esplicita di atti sessuali sono testimoniate presso la maggior parte delle civiltà della storia ed è questione controversa se l’importanza relativa della pornografia sia correlata con il “grado di civiltà” di un popolo. 

Il dualismo amore-sesso

L’amore! Si percepiscono mille sfumature, alcune vissute col pennello della speranza, altre, ancora alla ricerca della tela perfetta sul quale disegnare e dipingere la felicità, e continuo a vagare ostinatamente da un quadro all’altro, pronto ad abbracciarlo come fossi la sua cornice e poter finalmente morire assieme. Io vi chiedo di prendere ogni poema che la vita compone all’amore, di carpire le note giuste, la melodia perfetta, e allora avrete trovato la particella di Dio. Con l’amore non ci si riproduce, quello è il sesso. L’atto carnale che tutto riduce. E amo entrambi allo stesso modo. Una visione distorta dettata dalle esperienze, ragazzo che sognava cantando Lucio Battisti è finito per annichilirlo, credendolo prigioniero in qualche gulag.

Forme di profusione

Forme diffuse della pornografia sono foto che ritraggono persone in atteggiamenti sessuali espliciti, immagini di rapporti sessuali eterosessuali o omosessuali con due, tre o più persone coinvolte. Pubblicazioni di notevole successo commerciale sono i fumetti porno. Fra i maggiori autori italiani troviamo Guido Crepax, Milo Manara e Giovanna Casotto. Attraverso la rete, si sta affermando quello che definiscono neoporn, mentre vanno diffondendosi il flashgame, giochi elettronici, le cui situazioni mantengono un carattere pornografico. Mentre con la divulgazione di spettacoli a pagamento e non, attraverso la trasmissione in webcam, si dà la possibilità di assistere e comunicare via chat con chi si sta esibendo in quel momento. Uno studio endocrinologico ha correlato all’uso della pornografia, soprattutto tra i giovani, il calo del desiderio sessuale e dell’eiaculazione precoce, nonché in alcuni casi disturbi come ansia sociale, depressione, ansia da prestazione, DOC e ADHD. 

Conclusione con dibattito

Dibattito presente e cosciente nei movimenti femministi. Coesistono due posizioni contrapposte riguardo alla pornografia. Le femministe a essa favorevoli, come la sociologa della Laura Kipnis, considerano la pornografia un aspetto positivo e cruciale della rivoluzione sessuale che ha portato alla liberazione della donna, contrariamente alla morale dei conservatori, che la vedono invece come oppressiva per le donne. La pornografia è vicina alla fine, ogni cosa che nasce,  vive per poter decidere come morire. Questa storia non va raccontata, non c’è porto sicuro per l’assurda storia della cicogna. O se preferite, come da un seme nasce un fiore.

Giacomo Tridenti