Costellazioni: l’ep di Kryss Hypnowave

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Di Redazione Metropolitan

Il 15 marzo è stato pubblicato dall’etichetta No Way Records il nuovo ep di Kryss Hypnowave: Costellazioni. Il disco include i remix di Claudio PRC e Sicarius Hahni

Costellazioni è il nuovo ep di Kryss Hypnowave (Christian Scalas) pubblicato il 15 marzo dall’etichetta No Way Records di Alessandro Tommarelli. Al disco collaborano Claudio PRC con il remix della traccia Ursa Major, e Sicarius Hahni (Vito Santoro aka Fonemi) con il remix di Hydra.

In Costellazioni il suono s’incontra/scontra su vari binari, sviluppando un flusso multidirezionale che incrocia vibrazioni passate con la sperimentazione del presente e l’esplorazione del futuro, tutto frutto Made in Italy. Quest’emancipazione temporale non è un oggetto ornamentale messo lì sulla mensola. Infatti, l’ep è un tributo alla Rising High Production, una delle etichette americane più influenti degli anni ’90.

Consolidando e consolando il rapporto che c’è tra la musica di vent’anni fa e quella di oggi, Costellazioni si carica di concezioni astronomiche che creano con la techno complesse figure geometriche, libere da un perimetro calcolabile con semplici formule matematiche.

La figura della techno in Italia sembra rappresentare più scenari immaginabili, inculcando nozioni che possono essere trascritte nei libri di storia. Libri come Mondo Techno, Club Confidential o Techno: ritmi futuristici, possono far parte di un borderò scolastico, con il quale si apprende la nascita di un fenomeno in evoluzione esponenziale. Tralasciando le riflessioni ideologiche di un movimento nato come manifestazione e rivoluzione della propria libertà, questa techno ipnotica, profonda e atmosferica, sembra emergere da altri pianeti, da altre dimensioni, da tempi futuristici.

Alla scoperta di Costellazioni

Costellazioni abbraccia atmosfere dal contenuto sensuale, ricche di brividi coccolati in un mantello avvolgente, tremanti in una sensazione di lieve disagio. Al tocco di orizzonti impervi incede una fame ingorda di pasti conditi da astrologia armonica.

Stimolati da questo “appetito” emergente e pervasivo, l’esplorazione assume un significato connotativo colmo di significati semantici che codifica immagini nascoste in questa techno. Lo sguardo accompagnato dall’udito s’immerge in sinuosità spaziali, generate da suoni sintetizzati e compressi, prolungando queste figure silenziose al limite dell’estendibile, amplificando l’euforia della scoperta.

Dunque, accompagnati da una musica elettronica dark e ipnotica si va alla ricerca dell’Orsa Maggiore (Ursa Major) e I(Hy)dra (la più estesa delle 88 costellazioni).

Costellazioni di Kryss Hypnowave
Cover di Costellazioni @ Manuela Tommarelli

I remix di Claudio PRC e Sicarius Hahni

Dividere il disco con il remix di Claudio PRC (lato A) dal lato B con il remix di Sicarius Hahni (pupillo di No Way Records) non è una coincidenza.

Nel primo caso l’accostamento all’Orsa Maggiore con sonorità più audaci si ricollega alla luminosità e alla forza di una costellazione che non dorme mai, come metafora della dancefloor che non vuole spegnersi, restìa alla pudica vita giornaliera. Il lato B, nonostante l’armonia alimenti l’adrenalina e il vigore del ballo, ha un aspetto più oscuro, meditativo, quasi a sprofondare in costellazioni neuronali più che spaziali.

Kryss Hypnowave gestisce bene le differenze nei due processi, filoni dello stesso concetto. Uscito con etichette come Seance, SUBSIST, Planet Rhythm Records; Christian Scalas (Kryss Hypnowave) partorisce Costellazioni dopo una lunga gestazione. L’ecografia del disco cattura una partitura interrotta dal respiro trattenuto durante la cavalcata su onde sonore, manipolate da sintetizzatori e filtrate tra alti e bassi in una spirale echeggiante rinchiusa negli oscilloscopi.

Ricordando di essere figli delle stelle come cantava Alan Sorrenti o più razionalmente come evocava Margherita Hack, le tracce donano la sensazione di ricongiungersi alle stelle, simile alla ri-unificazione degli androgini con la prorpia anima gemella; dall’altro sembra che la visione di una musica da pista (Ursa Major di Claudio PRC) sedotta da pattern riflessivi (Hydra di Sicarius Hahni) riesca ad incanalarsi in un intreccio spaziale, buio e misterioso, guidati da un’unica luce, quella della techno.