Elon Musk punta alla privatizzazione, Tesla più che un costruttore

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Di Redazione Metropolitan

La società fondata da Elon Musk viene sempre più considerata “molto più di un costruttore di automobili”. I risultati di Tesla nella produzione di auto sono sempre più in secondo piano, specialmente dopo la giornata di ieri.

Per chi segue le mosse di Elon Musk da quando è diventato CEO di Tesla, tutto questo non rappresenta certo una novità. Il suo uso dei social media, in particolar modo di Twitter, è emblematico. La sua capacità comunicativa è indiscutibile. Le reazioni dei mercati sono sempre istantanee, ma c’è dell’altro.

Cos’è successo? Tra pacchetti azionari e privatizzazioni

La prima notizia riguarda una modifica rilevante nell’azionariato di Tesla. Il fondo sovrano dell’Arabia Saudita (PIF) avrebbe acquistato una rilevante partecipazione azionaria in Tesla. La partecipazione, secondo Reuters e Bloomberg, si aggirerebbe attorno al 3-5 percento, ma non oltre la soglia del cinque percento.

Andamento delle azioni di Tesla sul mercato nella giornata di ieri – Photo Credit: FT/Bloomberg

La quotazione delle azioni della società americana è salita fino al 4.52% arrivando a 357.20$. Il valore complessivo della partecipazione si aggira tra 1.7 e 2.9 miliardi di dollari rendendo il PIF uno dei principali azionisti di Tesla. Un investimento importante, ma né confermato né smentito da Tesla. Tutto qui? Assolutamente no.

Alle 18:48 ora italiana, le cose cambiano. Elon Musk comunica un’intenzione, poi supportata dagli investitori in serata, che potrebbe rivoluzionare l’operato di Tesla. Sto considerando di privatizzare Tesla a 420$ (per azione – circa il 20% in più del prezzo considerato nel rendiconto del secondo trimestre). Le coperture sono assicurate“. La notizia fa schizzare il titolo in borsa (chiuderà con un balzo dell’11%, a 379.57$).

Molti addetti ai lavori ipotizzano un tentativo di manipolazione del mercato dal momento che gli investitori che hanno scommesso contro Tesla perdono in poche ore complessivamente 1.3 miliardi di dollari. Le azioni di Tesla, per circa un’ora, hanno visto una momentanea sospensione delle loro negoziazioni in seguito a queste dichiarazioni.

Poco meno di tre ore dopo, Tesla interviene direttamente sulla vicenda. La casa automobilistica pubblica una mail invitata da Elon Musk a tutti i dipendenti sulla vicenda della privatizzazione. L’attuale CEO di Tesla comunica che non sono ancora state prese delle decisioni definitive e che la privatizzazione è nell’interesse della crescita a medio-lungo termine di Tesla. La proposta di privatizzazione, naturalmente, dovrà essere approvata dagli azionisti. 

Bene i mercati: ma le auto? Dove sono?

Nelle ore successive all’annuncio di Elon Musk, Jim Chanos (investitore che ha scommesso contro Tesla) ha sollevato una questione cruciale a CNBC. Musk contro gli shorter è decisamente una migliore storia che Musk contro Mercedes/Audi/Porsche“. Nella giornata di ieri, con l’andamento del mercato ballerino, si è parlato di tutto meno che delle reali questioni riguardanti Tesla.

Elon Musk durante una conferenza nel febbraio 2018 – Photo Credit: Times

Circa un mese fa Tesla ha raggiungo il tanto aspirato traguardo delle 5 mila auto prodotte settimanalmente. Lo stesso Musk era intervenuto dicendo “ora siamo una vera e propria casa automobilistica”. Questo risultato, però, era stato raggiunto realizzando delle strutture di produzione temporanee che non saranno sostenibili per il medio lungo termine.

Tesla ha dimostrato di avere delle grandi difficoltà nel raggiungere gli obiettivi fissati trimestralmente. Questa mossa non fa altro che dimostrare queste difficoltà. Con la privatizzazione, però, i dati trimestrali non verrebbero più comunicati. Questo agevolerebbe Tesla perché le permetterebbe di ragionare esclusivamente sul lungo periodo, e non su base trimestrale (come avviene per le società quotate).

Dati della produzione prevista di Tesla realizzate da Tesla stessa e Bloomberg – Photo Credit: Bloomberg

Questa rappresenta certamente una mossa molto intelligente, specialmente con la crescente competitività di Porsche, Volkswagen, Mercedes ed Audi. Se Volkswagen mira ad avere una flotta interamente elettrica nel 2025 e Porsche sta realizzando la Taycan, Tesla non può rimanere certo a guardare.

Tesla, oltretutto, non ha una capacità produttiva paragonabile a quella dei diretti concorrenti, per cui è logico pensare ad una mossa che possa garantire investimenti quasi esclusivamente per il medio lungo termine. Elon Musk riuscirà nel suo intento? Sarà in grado di rendere Tesla realmente competitiva ed indipendente dal mercato azionario?

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