I figli unici sono più creativi

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Di Redazione Metropolitan

Da sempre si parla delle differenze tra figli unici e non. 

Si dice da sempre che i primi siano più egoisti, meno abituati a condividere, più egocentrici e meno disposti alle relazioni col prossimo. Se come già tutti sappiamo, questi sono tratti personali che non possono essere generalizzati, è pure vero che secondo una ricerca di alcuni studiosi della Southwest University in Cina, è stato scoperto che  essere figli unici incida non solo sul comportamento del bambino ma anche sul cervello.

I ricercatori infatti, hanno effettuato un test e delle scansioni cerebrali su un campione di figli unici per notare le differenze di questi rispetto a chi possiede fratelli e/o sorelle. In seguito al test è emerso che chi è figlio unico ha la parte del cervello deputata alla creatività più sviluppata rispetto a chi possiede fratelli. L’avreste mai detto?

“I bambini che sono figli unici hanno più opportunità per dedicarsi ad attività indipendenti e l’indipendenza è strettamente correlata al pensare creativo”.

Giocano da soli, inventano e fantasticano molto di più di chi ha sorelle e/o fratelli e questo permette loro di sviluppare maggiormente la creatività e di pensare in modo originale e più libero.

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I ricercatori hanno anche approfondito però altri studi del passato riguardo le relazioni col prossimo ed hanno affermato che effettivamente chi è figlio unico tende  ad essere, in genere, anche meno empatico e conseguentemente più debole nei rapporti con gli altri.

Queste indagini ovviamente non vanno generalizzate. Ci sono tanti figli unici molto più empatici e socievoli rispetto a chi possiede una famiglia numerosa. 

Ogni persona, infatti, è semplicemente un caso a sé e tutto varia anche e soprattutto al proprio carattere e all’ambiente in cui si cresce e vive. Quindi voi genitori che avete solo un bimbo, e voi lettori che siete figli unici, non temete! Non è una cosa negativa essere figli unici perchè oltre ad essere, a quanto pare più creativi, si è anche più…coccolati.

Rosanna Maurici