Fiorentina-Juventus: l’attesa sta per finire. Le ultime…

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Di Redazione Metropolitan

Ci siamo quasi! Mancano poco più di 24 ore al tanto attesto match tra Fiorentina e Juventus.

Quella che da molti è stata definita come la partita dell’anno potrebbe portare con sé non poche novità, a partire da una possibile svolta per la Fiorentina, che in caso di vittoria potrebbe risollevare le sorti di un inizio stagione da dimenticare, facendo tornare il buon umore a Firenze. Fiorentina-Juventus è alle porte: ecco le ultime.

L’ex ct dell’Italia e della Viola, Cesare Prandelli, ha parlato ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Terzo Tempo’ proprio su Fiorentina-Juventus:

È sempre una sfida molto particolare, soprattutto a Firenze dove questa sfida è sentita da parte di tutti i tifosi. Tutti si aspettano una Fiorentina diversa, anche perché hanno fatto nelle ultime settimane degli acquisti e cercheranno di trovare quegli equilibri che per adesso non ci sono ancora. È una partita a sé, diversa da tutte le altre. La Juve ormai è consolidata come mentalità, carattere e obiettivo della vittoria, ora dovrà trovare i giusti meccanismi che Sarri ci ha abituato ad ottenere”.

Anche Iván Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha espresso la sua:

Commisso deve pensare a far bene per la Fiorentina visto che in Serie A di idee ce ne sono diverse. Se la Fiorentina giocherà come contro il Napoli, specie nel primo tempo, secondo me avrà le sue possibilità perché, ora come ora, la Juventus non è ancora la squadra di Maurizio Sarri avendo avuto, l’ex Chelsea, poco tempo per allenarla. Montella? Ha bisogno di vincere e di fare 3 punti per togliersi da questa discussione continua”.

Antagonismo tra Fiorentina e Juventus

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Dario Dainelli – Photo credit: ilbianconero.com

Ma perché tanta rivalità? Per capirla al meglio, proviamo ad analizzare la questione fin dalle sue radici.

La Juventus è F.I.A.T., un motore costruito per arrivare primo al traguardo, annientare il mercato sempre e comunque a qualunque costo. Sono Sivori e Platini, vincenti e concreti.

La Fiorentina è Firenze, culla del Rinascimento, una chicca minuta ma ambiziosa. È Ponte Vecchio, talmente bello e affascinante da esser sopravvissuto addirittura alla follia di Adolf Hitler, che durante la guerra ordinò di bombardare tutti i ponti della città, proprio tutti, tranne uno.

Due linee all’apparenza parallele e destinate a non incontrarsi mai, che invece si scontrano sempre.

Gli inizi: l’umiliazione dell’11-0

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Fiorentina-Juventus: una foto degli anni’50 – Photo credit: toctocfirenze.it

È la stagione 1928-’29 quando si decide di formare un’unica Divisione Nazionale, con due gironi da 16 squadre: le migliori 8 di ogni gruppo costituiranno dall’anno successivo la Serie A, le altre andranno in B. Per mettere insieme 32 squadre però la Figc deve ripescarne alcune. Tra cui la Fiorentina, che finisce nel girone B con la Juve.

I viola, nati da appena un anno e mezzo, non hanno una rosa all’altezza. e vengono travolti dai bianconeri: 11-0 per la Juve. E’ Il 7 ottobre 1928. Il giornale di Torino titola: “Firenze, un… dici nulla?”. Un affronto che i tifosi viola non dimenticheranno mai.

Firenze rimanda la festa dei torinesi

Aneddoti, racconti, leggende metropolitane. 11 maggio 1975. La Juventus va a Firenze per festeggiare il suo 16° scudetto. E’ la penultima giornata. Boniperti e compagni sono sicuri di vincere, ma quel giorno a dominare è la Fiorentina, che si impone con un 4-1 rimandando la festa dei bianconeri.

“Meglio secondi che ladri”

Il punto di svolta, la scintilla che farà divampare definitivamente la rivalità tra Fiorentina e Juventus, rendendole squadre antagoniste per antonomasia, si data 1982, lo stesso anno dei Mondiali in Spagna.

Fiorentina e Juve sono prime a pari punti all’ultima giornata, i viola vanno a Cagliari; la Juve scende in campo a Catanzaro.

In caso di arrivo a pari merito,si sarebbero dovute giocare lo spareggio decisivo, rimandando l’inizio del ritiro della Nazionale prima della partenza per la Spagna: uno scenario che spaventa – e non poco – il ct Bearzot.

Su entrambi i campi ci sono episodi di moviola che accendono le polemiche: ai viola viene annullato un gol regolare di Graziani e la gara finisce 0-0; la Juventus vince di misura grazie ad un rigore dubbio, trasformato da Brady.

Lo Scudetto va a Torino e a Firenze commentano: “Meglio secondi che ladri”, slogan che caratterizzerà sempre la rivalità fra le due squadre.

La Coppa Uefa del 1990: finale Fiorentina-Juventus

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Coppa UEFA 1990, Alejnicok e Dunga – Photo credit: wikipedia

Per la prima volta nella storia delle coppe europee, va in scena una finale tutta italiana e a giocarsi il titolo sono proprio Fiorentina e Juventus.

La Juventus è la grande favorita per via di un cammino continentale fatto di 8 vittorie, un pareggio e una sconfitta. La Fiorentina, invece, è giunta tra alterne fortune in finale, e con soli 6 gol all’attivo è in cerca di riscatto in Europa, visto il deludente campionato che la aveva vista impegnatissima in una battaglia contro una possibile retrocessione.

Nella gara di andata, a Torino, si toccano gli apici della rivalità. I viola dominano entusiasti, ma escono comunque clamorosamente sconfitti: è un 3-1.

Al ritorno, la gara rimane bloccata sullo 0-0 fino al triplice fischio e sono allora la Juventus può festeggiare il suo successo. 

Fiorentina-Juventus una rivalità destinata a continuare

Come la storia insegna la rivalità tra Fiorentina e Juventus è unica e con molti precedenti. Numerosi sono ancora gli aneddoti che si potrebbero ricordare: la storia di Roberto Baggio (il divin codino che non ha bisogno di presentazioni) e del suo trasferimento shock in maglia bianconera, oppure quella di Federico Bernardeschi (una vita in viola conclusasi con il passaggio alla Juve), per non parlare del quasi trasferimento avvenuto quest’estate di Federico Chiesa che probabilmente alimenterà le future sessioni di mercato, ma che a parer di Commisso (nuovo presidente viola):” Chiesa non sarà il nuovo Baggio!

Ciò nonostante sono due squadre che hanno sempre espresso bel calcio ed emozionato i tifosi e noi non possiamo che ammirarle ed entusiasmarci.

“Gli italiani sono un popolo di santi. Poeti. Ma soprattutto, di tifosi”.

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