È morto Forrest Gregg, l’Iron Man di Green Bay

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Di Redazione Metropolitan

Forrest Gregg, il leggendario offensive tackle dei Green Bay Packers, è morto venerdi all’età di 85 anni. Hall of Famer e idolo dei tifosi, Gregg venne definito da Vince Lombardi come: “Il miglior giocatore che io abbia mai allenato”.

La moglie Barbara ha dichiarato che le cause che lo hanno portato alla morte sono state una serie di complicanze della malattia di Parkinson, diagnosticatagli nell’ottobre del 2011.

Ha anche aggiunto che nelle ultime settimane, Gregg aveva ricevuto molte telefonate da parte di suoi ex collaboratori e compagni di squadra.

Forrest ha voluto bene a tutti“, ha detto.

L’offensive tackle venne inserito nella Hall of Fame nel 1977.
Il presidente, David Baker, lo definì un “gigante che ha mostrato tutta la sua grandezza durante una carriera leggendaria“.
Era un esempio per tutti e riusciva ad alzare il livello di tutti i giocatori che lo circondavano” ha aggiunto.

Forrest Gregg Hall of Fame
(via NFL Hall of Fame)

Gregg era conosciuto anche come Iron Man, soprannome che si guadagnò giocando 188 partite consecutive fino al 1971.

Dopo che gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson, l’offensive tackle cercò di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso delle campagne rivolte alla prevenzione di tale malattia, al fine di ritardarne gli effetti degenerativi sulla mente.

I medici pensarono fin da subito che la malattia fu causata dalle continue commozioni cerebrali subite in carriera.
Questo fu sempre messo in discussione da Gregg, il quale non imputò mai al football il suo stato di salute ed anzi disse che se quello fosse stato il prezzo da pagare, avrebbe comunque scelto di giocare.

La carriera da giocatore e da head coach di Gregg

Durante la sua carriera, ha collezionato 5 campionati NFL, 3 Super Bowl (due dei quali vinti con i Packers) ed ha preso parte 9 volte al Pro Bowl.

(Bruce Bennet Studios/Getty Images)

Conclusa la carriera da giocatore, intraprese quella da head coach, allenando prima i Browns (dal 1975 al 1977), poi i Bengals (dal 1980 al 1983) ed infine i Packers (dal 1984 al 1987).

Con i Bengals riuscì a raggiungere, nel 1981, il Super Bowl XVI, perso ai danni dei 49ers di Joe Montana per 26-21.

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Foto in copertina: Vernon Biever/Associated Press