GiovEst: il perchè di Russia e Ucraina

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Di Redazione Metropolitan

GiovEst è una nuova rubrica di Metropolitan Magazine che vuole far luce sui campionati est-europei. Perché?

Avete mai avuto la sensazione di avere poca dimestichezza di un argomento pensando che dovrebbe essere il contrario? Eppure nel 2018 questo ormai non dovrebbe essere un problema, semmai il contrario. Il problema di oggi in ambito di informazione è la sovrabbondanza, troppe informazioni, troppi dati ed input, troppo da analizzare e da capire.

Però ci sono certi argomenti che sento non hanno la copertura e l’attenzione che meriterebbero. I campionati dell’est Europa sono forse l’esempio perfetto ed ecco il perché della rubrica GiovEst!

Le celebrazioni per la coppa UEFA dello Shakhtar del 2009 (PHOTO CREDTS: uefa.com)

Aprite un qualsivoglia quotidiano sportivo e vedrete che le notizie che arrivano dai campionati di Russia o Ucraina sono prossime allo zero. In genere queste si concentrano quando un giocatore o un allenatore conosciuto dalle nostre parti (tipo Marchisio o Carrera) si esibiscono sui palcoscenici di quelle parti, o quando quelle squadre si scontrano con le nostre. Finita lì.

Poi però ci sono i numeri, ed i numeri non mentono.

  • nel coefficiente UEFA per club, tra le prime 50 posizioni ben 6 sono occupate da squadre di questi due campionati: tra lo Shakhtar Donetsk che occupa la dodicesima posizione (uno scalino più in alto della Roma) e la Lokomotiv Mosca alla posizione N°50 che supera club quali Inter (56); Valencia (68) e Milan (79);
  • nel coefficiente per nazioni (quello che decide il numero di club ammessi alle competizioni UEFA), la Russia detiene il 6° posto con un significativo margine sul Portogallo, mentre l’Ucraina è a pari punti col Belgio in nona posizione.

Certo le statistiche vanno intese per quello che sono e cambiano di anno in anno, ma è innegabile che i club sono di buon livello. Basti vedere l’albo d’oro della coppa UEFA: oltre allo Shakhtar, che fu l’ultima squadra a vincerla nel 2009, la coppa passò anche due volte in Russia (l’anno precedente con lo Zenit e nel 2005 con il CSKA Mosca, mentre l’ultima UEFA Italiana è del ’99).

Spartak Mosca – Campione di Russia 2017 (foto dal web)

Intanto cerchiamo di capire alcune differenze tra i due campionati.

Il campionato ucraino è composto da 12 squadre (sì! 12 squadre per un territorio grande il doppio dell’Italia!) e i padroni indiscussi sono i minatori di Donetsk. Grande attenzione di tutti i club è dedicato al calcio estero ed in particolare al Brasile (anche se i recenti sviluppi politici hanno invertito la rotta verso un nazionalismo inutile). Qui infatti i giocatori che provengono da campionati “minori” hanno tutto il tempo di adattarsi al calcio Europeo giocando nelle competizioni UEFA senza eccessive pressioni. Si tratta di un vero serbatoio di talenti (Mkhitaryan, Willian, Kalinic, Fred…) che ultimamente, si è certo svuotato ma non dimentichiamoci che un motore con poca benzina fa correre la macchina più veloce.

Mkhitaryan ai tempi dello Shakhtar (fonte GOAL.COM)

Il campionato russo è composto da 16 club e vede una lotta tra le due grandi città del paese: Mosca e San Pietroburgo. La situazione economica e politica della Russia è stabile e di conseguenza anche i club hanno obiettivi diversi, se in Ucraina la parola d’ordine è “valorizzare” (per poi vendere), in Russia è “vincere”. Le squadre qui infatti si affidano a giocatori ed allenatori di esperienza offrendo lauti compensi. A prova di ciò si noti che raramente i grandi club fanno spesa qui, e quando la fanno… beh lasciamo perdere (Krasic, Honda, Doumbia…)

Dovrebbero bastare queste due veloci descrizioni a farvi capire il legittimo interesse verso questi due campionati: futuro e presente, speranza e consolidazione, paura e tranquillità.

Buon GiovEst a tutti.

A cura di Eugeniy Golovko