Grazie Chicco

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Di Redazione Metropolitan

Francesco, grazie

Chicco Grazie per aver portato l’Italia dove non pensavamo potesse arrivare e ora sappiamo che ci arriverà, ma non oggi.
Sei “The Maestro” ma il preside ti ha assegnato un altro compito, non potevi fare scuola, non oggi.
Sei “Laser Frankie” ma non sarai mai un robot, perchè il tuo cuore è italiano: rosso come la passione di un popolo, bianco come la tua pallina telecomandata, e verde come la speranza d’indossare una giacca di quello stesso colore, ma non oggi.
Il felino ha sentito il sapore della paura velata, di qualche putt che per occhi umani erano solo corti, ma dai quali il predatore ha fiutato il terrore.
Solo tu puoi cacciarlo e ce lo hai dimostrato, ma non oggi.
Quel boccone era suo: il pasto per la sua sopravvivenza, nel suo habitat e davanti ai suoi figli.
E’ diverso da quella battuta di caccia in cui l’abbiamo respinto, lì era per far mangiare il branco. Lui deve cacciare per se stesso, quando deve mangiare solo lui… è tutto diverso.
Una pigna ha allertato il predatore del pericolo, e vai fiero di averla fatta cadere tu, solo tu potevi farlo.
Grazie Chicco di portarci in un safari diverso ogni settimana, stiamo vedendo e vedremo cosa che mai avremmo pensato di osservare. Oggi è stato il più bello della nostra vita, davvero. Ma non potevamo avvicinarci alla belva, oggi potevamo solo ammirarla nel suo regno: eccola là, la Tigre.

(Credit: David Cannon/Getty Images)