I 3 motivi per seguire la stagione 2018-2019

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Di Redazione Metropolitan

Con le prime due partite di Regular Season che si sono disputate stanotte si è aperta l’annata NBA e, nonostante l’esito sembri scontato, ci sono tante motivazioni per seguire il campionato di basket d’oltreoceano:

 

  • LA CLASSE DEL DRAFT 2018
Doncic in azione in preseason

I rookies di quest’anno sono potenzialmente i più forti da molto tempo e le premesse sono ottime e, anche se avranno da reggere il confronto con quelli dello scorso anno (In primis Simmons, Mitchell e Tatum), i giocatori che affronteranno il loro primo anno nella Lega hanno doti non indifferenti. Primo tra tutti Ayton, scelto con la prima chiamata assoluta da Phoenix nella notte del Draft (Per l’analisi sui “vincitori” della notte del Draft, clicca qui), che è il prototipo del centro moderno: atletismo, corsa in campo aperto e mano sublime sia in post che dalla lunga distanza sono le qualità migliori che ha a disposizione il prodotto di Arizona che guiderà, insieme a Booker (Ancora 21enne nonostante sia già al suo quarto anno), un gruppo di giovani Suns pronti a sorprendere in un’agguerritissima Western Conference. Sempre a Ovest giocherà Luka Doncic: il gioiellino sloveno, che ha già lasciato i tifosi del vecchio continente a bocca aperta vincendo tutto il possibile con la maglia del Real Madrid e aggiudicandosi anche la medaglia d’oro con la sua nazionale agli ultimi europei, dovrà dimostrare di essere all’altezza della maggiore fisicità e dei ritmi clamorosi con cui avrà a che fare negli Stati Uniti. Di rookies che dovranno soddisfare le aspettative ce ne sono molti altri: Trae Young che guiderà la nuova ricostruzione degli Hawks, Bagley che sarà fondamentale nel tentativo di rinascita dei Kings, Sexton che avrà in mano le chiavi dell’attacco di Cleveland dopo l’addio di James (Per l’analisi sulla mossa del Re, clicca qui) e non solo, ma la classe del 2018 è ricchissima e potrà anche riservare sorprese.

 

  • I “NUOVI”
La concentrazione del Re durante il suo primo allenamento in maglia gialloviola

LeBron James, Kahwi Leonard e DeMarcus Cousins sono solo i più illustri tra i giocatori che inizieranno una nuova avventura a partire dai prossimi giorni e, nonostante le scelte che hanno portato alla volontà di cambiare siano diverse avranno tutti qualcosa da dimostrare. James cerccherà di riportare in alto i Lakers, guidando un gruppo di giovani molto promettenti e veterani “scapestrati” (McGee, Stephenson, Beasley e Rondo), Cousins proverà a togliersi di dosso l’etichetta da perdente (Anche se ha intrapreso la via più “facile” per vincere) e Leonard dovrà ritrovare sé stesso fisicamnte e sul campo (Visto che è passato da una squadra totalmente di sistema come gli Spurs di Popovich a una Toronto in semi-ricostruzione dopo anni in cui è sempre mancato qualcosa per raggiungere le Finals). Oltre a loro ci sono poi i vari DeRozan, “vittima sacrificale” dei Raptors per aggiudicarsi Leonard; Hayward, che va considerato “nuovo” anche se è arrivato nella scorsa Offseason a Boston visto l’infortunio dopo solo 2 minuti di gioco nella Opening Night della passata stagione e che dovrà inserirsi in un sistema già rodato come quello di Stevens dopo la lunghissima riabilitazione; Butler, che, nonostante vesta ancora la casacca dei Timberwolves, è sul piede di partenza e nelle prime settimane di Regular Season potrà essere scambiato (Per l’articolo sulla situazione Butler-Minnesota, clicca qui) e tantissimi altri che proveranno a raggiungere i propri obiettivi personali e quelli delle loro nuove “famiglie”.

 

  • LA CORSA AI WARRIORS
Tutta la gioia dei Warriors dopo il titolo conquistato la scorsa stagione

I Warriors hanno ormai creato una dinastia vincendo 3 titoli in 4 anni e sembra che ormai tutti vogliano giocare per loro, il loro basket è entusiasmante e hanno probabilmente la miglior dirigenza della Lega, nonché il miglior roster, quindi ogni squadra cercherà di raggiungerli e di strappare dalle loro mani quel Titolo che sembra già ipotecato da inizio stagione. La NBA ci ha però insegnato che tutto può cambiare in un attimo anche quando sembra già tutto scritto: uno scambio, un infortunio o una giocata possono cambiare il corso degli eventi ed è per questo che le altre 29 squadre faranno di tutto per arrivare al livello della franchigia di casa alla Oracle Arena, chi da subito, chi con un piano a lungo termine. Tutte le squadre, quindi, saranno motivate e i tifosi troveranno le ragioni per seguire la Lega più entusiasmante del mondo: Miami avrà “The Last Dance”, l’ultima stagione di Dwyane Wade (nonché di Haslem), così come Dallas darà il suo lungo addio a Dirk Noviwitzki, sperando che il gruppo di giovani la possa presto riportare in alto; Rockets e Celtics proveranno a essere le prime contender per il Titolo, con tante squadre al seguito, mentre altre franchigie ricostruiranno o partendo da una solida base o dallo smantellamento e dal tanking, per provare a creare la dinastia che prenderà il posto di quella creata da Curry e compagni.

 

 

                                                                 Marco Azolini