Il C40 si riunisce a Parigi: sei punti per salvare il mondo

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Di Redazione Metropolitan

9 milioni di morti l’anno per inquinamento, è il risultato di una ricerca condotta per due anni, e conclusasi nel 2015 ad opera della Commissione Lancet. Inquinamento atmosferico, ambientale, chimico e del suolo producono quantità ingenti di smog e particolato nell’aria ritenuti essere responsabili di malattie cardiovascolari e respiratorie.

Il 23 Ottobre 2017 a Parigi si sono incontrati i rappresentati di 11 delle metropoli mondiali, tra cui Milano con il sindaco Sala, per ridurre fino ad eliminare l’impiego delle energie fossili entro il 2030. I sindaci delle città di Milano, Londra, Barcellona, Quito, Vancouver, Città del Messico, Copenaghen, Seattle, Città del Capo, Los Angeles e Auckland, e oltre, fanno parte della rete C40.

Il Cities Climate Leadership Group è stato fondato nel 2005 dai rappresentanti di oltre 90 città a livello globale per sottolineare come le singole realtà, a prescindere dalle dimensioni, abbiano un ruolo molto importante e soprattutto critico nella lotta alle emissioni e al cambiamento climatico.

Il gruppo, presieduto dalla sindaca parigina Anne Hidalgo, rappresenta oltre 650 milioni di persone che confidano nei loro rappresentanti la presa in carico di misure atte a migliorare la qualità della vita nelle rispettive città.

In barba al Presidente americano Donald Trump e alle sue convinzioni che il cambiamento climatico sia tutta una bufala intenzionata a minare la produttività di un Paese, tanto da condurlo fuori dagli Accordi di Parigi (Cop21), i sindaci delle 12 città coinvolti sono concordi sul fatto che insieme si possa arrivare a dei risultati concreti.

Già la sindaca Hidalgo a Parigi nelle scorse settimane aveva espresso la volontà di eliminare tutte le auto diesel dal suo territorio di competenza entro il 2024 e quelle a benzina entro il 2030. Tokyo ad esempio, sostenitore dell’incontro, sul suo territorio non ha più del 1% di auto diesel. Città del Messico, Atene e Madrid nel 2016 si erano già organizzate per eliminare i diesel entro il 2025 imponendo delle restrizioni sui veicoli più vecchi e inquinanti. Barcellona non rilascerà licenze per il taxi a proprietari di auto diesel. Londra invece ha deciso di istituire la T- CHarge (10 sterline al giorno) per tutte le auto attraversano la città.

L’incontro, avvenuto all’Hotel Ville di Parigi, sede comunale storica, ha dato vita ad un programma di sei punti che verrà rendicontato ogni due anni.  L’obiettivo è rendere le città in cui viviamo più “green” “eco- compatibili” “sane” e a “misura d’uomo”.

Nello specifico i punti trattati riguardano: l’attuazione di politiche incentrate sulla persona; promozione di spostamenti definiti “soft” vale a dire a piedi o in bicicletta compreso lo sviluppo di trasporti pubblici sostenibili. La riduzione drastica del numero di auto considerate inquinanti. Si punta all’impiego di bus a zero emissioni entro il 2025 e all’acquisto, si sottolinea, “rapido” di veicoli a emissioni zero anche per le flotte municipali.

Nel corso del meeting, i sindaci hanno anche incontrato i maggiori esponenti del settore automobilistico. La Direttrice delle Iniziative del C40, Shannon Lawrence, ha dichiarato che “Gli impegni assunti attraverso questa dichiarazione (di sei punti) riflettono il livello d’azione che in seno al C40 noi pensiamo siano necessarie per rispettare l’accordo di Parigi sul clima” – aggiunge- “questa dichiarazione è anche un messaggio indirizzato al settore privato”.

Bisogna spostare l’ago della bilancia su una altro tipo di competitività, in termini di produzione. Convertire non significa necessariamente abbandonare, ma investire su materiali sicuri ed eco compatibili creando una filiera internazionale Carbon- free. Del resto era solo il 1750 quando iniziò la 1° Rivoluzione Industriale. Da quel momento in poi, l’umanità ha conosciuto si il progresso, ma discapito dei fondamentali diritti umani, specie quello alla salute. 

Annalisa Maddocco