Il coraggio della madre secondo Lorenzo De Liberato

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Di Redazione Metropolitan

Abbiamo visto e recensito Mutter, adattamento di Madre coraggio di Brecht con la regia di Lorenzo De Liberato.

Per chi conosce gli spazi del Teatro Studio Uno di Torpignattara è facile capire il percorso. Si entra e subito si scende, se si alza la testa c’è un piccolo salotto tra i libri, poi sceso l’ultimo gradino si accede al foyer, e di nuovo si esce, in cortile, in uno spazio chiuso tra i palazzi, con la luce accesa del negozietto del bangladino che ci si affaccia su, una bambina che piange da un’altra finestra. E poi gli aerei, che atterrano all’aeroporto di Ciampino poco distante, e quel rombo dà la possibilità a Lorenzo Garufo che interpreta Kas di dire: “La guerra!”, fare una pausa, alzare gli occhi al cielo, aspettare che il gigante d’acciaio passi e aggiungere: “Ecco appunto.”

Mutter di Lorenzo De Liberato
Mutter di Lorenzo De Liberato

È nel cortile del Teatro Studio Uno che debutta Mutter, adattamento di Madre Coraggio e i Suoi Figli di Bertold Brecht con la regia di Lorezo De Liberato. Lo spettacolo è andato in scena dal 23 al 26 maggio scorsi, ed ha chiuso la rassegna I Giorni della Comune, progetto vincitore del bando Pillole 2018/19 come miglior proposta di gestione delle attività teatrali. La rassegna, di cui Metropolitan Magazine Italia è stato Media Partner, ha visto alternarsi negli spazi del Teatro Studio Uno spettacoli, incontri con i maestri, brunch e letture. Il Collettivo I Giorni della Comune è composto da giovani protagonisti del teatro off romano, tra cui Lorenzo Garufo, Alessandro De Feo, Matteo Ziglio, e Lorenzo De Liberato appunto.

Torniamo nel cortile, dove le luci disegnate da Matteo Ziglio sono piene e calde, le lenzuola sono stese, e gli spettatori, seduti attorno al tavolo dello spaccio, attendono che quel tavolo si trasformi nell’altare sacrificale sul quale moriranno uno a uno i figli di Madre Coraggio.

Madre Coraggio e i suoi figli è la storia di una donna che durante la guerra dei tren’anni perde i suoi tre figli. Il filo che Brecht tende è quello del cannibalismo della guerra, e a questo filo appende l’amore, i rapporti umani, il capitalismo, il desiderio di sopravvivenza, l’esperienza della morte.

Mutter di Lorenzo De Liberato

Anna Fierling, ovvero Madre Coraggio, è interpretata da una durissima Giordana Morandini, che spinge avanti il testo a denti stretti. A passi misurati, usa una voce che tira fuori da qualche caverna dentro di sé e dentro quella caverna ci porta lo spettacolo intero.

Kattrin, la figlia muta di Anna, è interpretata con grazia rara da Irene Vannelli. Francesca Anna Bellucci è Yvette Pottier, la prostituta che frequenta lo spaccio e sogna di gestirlo. Bellucci ristabilisce, con una recitazione che scarta gli eccessi di un personaggio che ne avrebbe, l’umanità di un gruppo di uomini e donne che l’hanno persa del tutto, tra un bombardamento e l’altro. E notevole è anche il lavoro di Bruno Ricci, che interpreta con ironia il ruolo del cappellano, e spezza l’isterismo della messa in scena con incursioni piacevolmente grottesche.

Mutter di Lorenzo De Liberato è un percorso verso lo svuotamento. I pezzi di una madre che perde, uno ad uno i propri figli, e tiene insieme il suo orizzonte attraverso il commercio, il denaro, la mercificazione dell’esistenza. I quadri sono ben cuciti l’uno sull’altro, e l’atmosfera densa che caratterizza i lavori di De Liberato non crolla mai. Il finale ha la forza di certe statue che sembrano muoversi, di certi loop, di certe sequenze cristallizzate nei video degli incidenti delle telecamere a circuito chiuso.

M U T T E R 
da Madre Coraggio di Bertolt Brecht
regia di Lorenzo De Liberato
con Giordana MorandiniFabrizio MilanoIrene Vannelli Lorenzo GarufoFrancesca Anna Bellucci Bruno Ricci

Luci Matteo Ziglio
aiuto regia Giulia Pera

Teatro Studio Uno | dal 23 al 26 maggio 2019