Intervista a Ciccio Colonnese: Icardi, il Derby e quel giovane Messi

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Di Redazione Metropolitan

Abbiamo intervistato in esclusiva Ciccio Colonnese, ex difensore di Lazio, Napoli ma soprattutto della sua Inter, con la quale ha vinto la Coppa Uefa ’98 insieme a Ronaldo e compagni. Ciccio ci parla del caso Icardi, del Derby e ci svela gesti scaramantici tenuti nascosti. Ora è un influencer ma non perde quei sani valori degli uomini e del calcio “Pre-social”, che tanto gli stanno dando, ma che tanto stanno togliendo ad altri.

Il tuo account Instagram è molto seguito, com’è nato e come si è evoluto con il tempo?

“In realtà è nato per gioco, mio figlio Lorenzo mi ha consigliato di dedicarmici. “Dai più spazio alla tua immagine” mi ha detto, e così è nato questo progetto a gestione famigliare. Mi aiutano a curarlo, e devo ringraziarli, Matteo e Nicola.”

I tuoi follower sono molto attivi, cosa pensi sia apprezzato di te dalla gente?

“Credo sia il fatto che parlo in modo leale, razionale ed educato. Mi rapporto con chi mi segue come se stessimo parlando dal vivo e questo piace alle persone. Cerco sempre di mettermi con la testa dentro ad una situazione che devo commentare in modo imparziale, anche se alla fine tifo sempre Inter.”

Instagram lo usi anche per i ricordi: c’è una foto insieme ad un giovanissimo Messi, raccontaci l’evento.

“Quando facevo l’opinionista a Mediaset andai a vedere Barcellona-CSKA Mosca e dopo la partita, tramite il fratello di Ronaldinho, andai nella zona riservata del Barcellona. Lì ho incontrato e conosciuto Messi e ci siamo fatti una foto assieme.”

Colonnese “Concede” uno scatto ad un suo fan
(Credit: ciccio_colonnese)

Tramite i social si nota che tieni i contatti con Mister Gigi Simoni (ndr allenatore di Colonnese al Napoli e all’Inter). Cosa ti ha fatto capire che tipo di persona era?

“Ho mantenuto un bel rapporto, ci sentiamo spesso con lui e con la moglie. Umanamente è una persona eccezionale e mi ha trasmesso il valore del rispetto verso gli altri, soprattutto della professionalità. Da calciatori bisogna rispettare i sacrifici di chi paga per venirti a vedere allo stadio e di tutti i tifosi in generale. Lui è l’emblema della mia professionalità.”

A proposito di allenatori, hai fatto un’esperienza al Livorno con Mutti, com’è andata ed in futuro vorresti tornare in panchina?

Purtroppo non è stata un’esperienza positiva per me. Dal mio punto di vista non è facile fare l’allenatore e con il mio modo di agire credo di essere più adatto ad un ruolo da dirigente. Anche le persone vicine me lo hanno fatto notare, o forse ho semplicemente iniziato a 42 anni: un po’ tardi.

Ti sei espresso in maniera neutrale sul caso Icardi… però hai detto che ai tuoi tempi non sarebbe successo, come mai?

“Non sarebbe mai successo perchè in un gruppo i problemi si risolvono nello spogliatoio. C’erano spesso delle discussioni che arrivavano anche all’uso delle mani, ma l’obiettivo era quello di far vincere la squadra e tutto si risolveva internamente. Ora negli spogliatoi ci sono rapporti finti, non c’è più una vera amicizia. Si usano troppi social e si pensa tanto, forse troppo, a se stessi.”

Ciccio Colonnese e Ronaldo
(Credit: ciccio_colonnese)

Cosa pensi dell’episodio Fiorentina-Inter e che opinione hai sul VAR?

“Bisogna migliorare l’uso del VAR. Si sta abusando del suo utilizzo e non si può andare vedere ogni situazione, bisogna prendere delle decisioni. Il rigore dato alla Fiorentina è inesistente però all’andata quello a favore dell’Inter non c’era, tutto torna e si compensa.”

Il derby è imminente e le due milanesi arrivano da momenti diversi, come le valuti e che sfida vedremo?

“Il Milan è solido, non prende gol e arriva da un buon momento e per questo è avvantaggiato. L’Inter però riesce sempre a trovare una soluzione, anche in corsa, ma il derby non è pronosticabile. Ovviamente spero vinca l’Inter…”

In una precedente intervista hai detto di essere scaramantico e che eri solito tenere un oggetto sotto al polsino, puoi svelarci l’arcano?

“È un oggetto che mi è stato regalato: una croce che mettevo appunto sotto al polsino in segno di buona fortuna. Credo molto in Dio e sono Cattolico ma non andavo spesso in Chiesa e allora facevo questo gesto per compensare…devo dire che mi ha portato bene.”