La comunicazione di Antonio Conte

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Di Redazione Metropolitan

Nell’esporsi davanti alle telecamere, sembra sempre ci sia una sottile intenzione da parte di Antonio Conte di sedurre chi lo osserva.

Tra una voce innegabilmente suadente, e sguardi ammiccanti regalati alla telecamera, sembra quasi che per lui l’aura da vincente si costruisca a partire dall’estetica. 

D’altronde, quando le Iene gli chiesero spiegazione del suo trapianto di capelli, l’ex Ct della nazionale non si fece problemi a dichiarare che si trovava a svolgere un mestiere in cui l’aspetto gioca un ruolo estremamente rilevante. 

Piccola precisazione sulla presentazione interista del nuovo tecnico.

Per quanto la comunicazione social di Suning sia forse l’unica che per intelligenza ed eleganza riesca ad avvicinarsi a quella juventina, la clip con cui è stato presentato il nuovo tecnico non è affatto esente da difetti.

Se la chiusura con cui Zhang osserva arrivare la macchina di Conte è semplicemente perfetta, non si può dire lo stesso del monologo che ha preceduto questa conclusione.

Un monologo che più finto non si può, e il testo pensato dal ghostwriter è anche un bel testo per carità, non fosse che risulta innaturale e artificioso messo in bocca con quelle modalità al tecnico leccese. 

Durante la conferenza stampa, Conte ha dichiarato di essere perfettamente conscio delle aspettative che porta con sé.  Certo, ha sottolineato il dominio juventino e ripetuto che non sarà facile, ma non c’è una volta in tutta la conferenza in cui abbia realmente messo le mani avanti.

Una comunicazione che è sembrata molto più sicura e ambiziosa di quella espressa da Ancelotti l’anno scorso ( e lui non era venuto a pettinare le bambole per intenderci).

Ciò che da un punto di vista comunicativo, Conte ha trasmesso e promesso tra le righe ai tifosi nerazzurri che lo guardavano in streaming, non è roba di poco conto.

Da quanto diventò allenatore della Juventus nel 2011, il suo percorso è stato semplicemente straordinario.  

In particolar modo, la vittoria al primo anno di un campionato particolarmente competitivo come quello della Premier League, con una squadra che arrivava da un piazzamento simile a quello della Juventus pre-Conte, ci ha forse definitivamente convinti che non c’è stato nulla di fortunoso nella rapidissima ascesa di questo allenatore.

Di sicuro per l’Inter, era dai tempi di Mourinho che non si vedeva un allenatore in grado di poter andare oltre i favori del pronostico.  Conte tutto questo lo sa, eppure non ha ridimensionato le aspettative. Ma il suo fino ad adesso, è stato un percorso tutto sommato breve. 

In questo senso sarà molto più che interessante osservare il percorso in Champions dell’Inter. L’Europa è difatti al momento il solo terreno in cui il tecnico leccese non ha ancora convinto pienamente.

È probabile che l’esperienza nerazzurra costituirà il vero punto di svolta per la sua carriera, ciò che potrà finalmente darci un’idea di fin dove può spingersi la caratura internazionale di questo allenatore.


Non bisogna però sottovalutare l’enorme pressione attorno alla squadra, che si è ritrovata improvvisamente ad essere diventata agli occhi dei media, una contender per lo scudetto persino più credibile del Napoli. 

Una pressione enorme, che potrebbe letteralmente annientare uno spogliatoio ontologicamente schizofrenico come quello nerazzurro. 


Conte sarà uno dei personaggi più affascinanti da seguire, anche perchè non è difficile credere che la pressione che mette addosso ai suoi giocatori riguardo la vittoria, sia comunque inferiore a quella che mette a se stesso.