L’amore ai tempi di Tinder

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Di Redazione Metropolitan

Come sempre, quando si chiacchiera tra amici, capita che le discussioni vertano sui nuovi incontri amorosi di un amico/a del gruppo e così a turno si sottopone la persona “sotto accusa” alle fatidiche domande: “Dove vi siete conosciuti?” ” Chi vi ha presentato?” “Ci fai vedere una foto?”. Il mondo di Tinder.

Fu infatti in una situazione del genere che mi trovavo quando alle solite domande sopra citate, un’amica mi rispose che l’aveva “conosciuto” tramite Tinder. All’inizio non capì molto ad essere sincera, pensavo stesse scherzando e che la parola da lei pronunciata fosse Kinder, quindi mi misi a ridere e dopo la battuta sul tipo di sorpresa che aveva trovato nell’ovetto Kinder, mi resi conto che era lei stavolta a ridere di me. Ci fu un momento di smarrimento per entrambe quando finalmente lei mi rispose che non stava scherzando e che la parola pronunciata non era Kinder ma Tinder, un’ app per incontri. A quel punto, dopo avermi definita all’antica, mi cominciò a spiegare tutte le sue funzionalità, le stesse che adesso accennerò anche a voi di seguito.

Tinder è nata nel 2012 in California,  in ambito universitario e si è poi diffusa in tutto il mondo arrivando anche in Italia. E’ un’app per incontri, molto in voga negli ultimi anni ed è facilmente scaricabile dal proprio smartphone. Basta scorrere le foto delle persone nei dintorni della propria località rintracciate con il geo-localizzatore, e scegliere quelle che piacciono maggiormente. Se l’altra persona ricambia con un feedback il proprio gusto nei vostri confronti, la cosa è fatta, in quanto da quel momento si potrà iniziare a chattare .

Di questo genere di applicazioni ce ne sono tantissime: Meeting, Badoo e così via. In  una società in cui tutto è ormai digitalizzato non dovrebbe essere una novità o uno scalpore il fatto di “cercare l’anima gemella attraverso una chat,  ma questo mi lascia ugualmente basita. Starete pensando che esistevano anche in passato le “agenzie” per cuori infranti ma quella era tutta un’altra cosa.  L’età media si attestava al di sopra dei 45 anni e perlopiù si rivolgeva ad esse gente che davvero aveva difficoltà a relazionarsi col sesso opposto. Adesso invece qual’ è il problema? Perché sempre più giovani hanno l’attrazione per questo tipo di applicazioni?

Non c’è più tempo”, “si lavora sempre!”ma sono queste  motivazioni valide per cercare una relazione con un cellulare? Credo che il problema sia ben più profondo.

I giovani, ormai abituati ad avere tutto e subito, non vogliono perdere tempo. Perché passare delle noiose serate in compagnia di qualcuno che alla fine si rivela non essere interessante? Così si sceglie la strada più semplice, quella dell’app come Tinder. Con questa, in pochi minuti si possono conoscere molte persone e scartare immediatamente quelle meno interessanti senza averle mai conosciute realmente. Ma a parte la velocità con cui scegli chi ti piace come da una vetrina, quali sono i pro?

Non mettendo in dubbio il fatto che ad alcuni sarà davvero capitato di aver creato una bella relazione dopo l’incontro virtuale, in generale queste app non fanno altro che evidenziare, ancora una volta, le difficoltà della nuova generazione a relazionarsi con gli altri, a discutere e anche a prendere l’iniziativa nel fare la corte a qualcuno. Perché, si sa, è facile nascondersi dietro una chat ma la realtà è ben diversa dal mondo virtuale in cui si abbattano con facilità le barriere della timidezza e, a volte, anche della compostezza.

Sarà anche un nuovo modo di approcciarsi al prossimo quella di app come Tinder, ma quello che può scattare da uno sguardo, le emozioni che si provano quando qualcuno prova a corteggiarti nel più classico dei modi o ti fa capire semplicemente che prova qualcosa per te con un sorriso, non ha eguali.

Il cuoricino su un’applicazione non  potrà mai provocare quel  tremito che solo nella vita reale si può percepire.

Rosanna Maurici