Contro il Frosinone e l’Empoli, dove non è arrivato il bel gioco, c’è stato il carattere.
Con la vittoria contro l’Empoli di giovedì si è chiuso il primo “minitour de force” per la Lazio di Simone Inzaghi, che dopo la sconfitta contro la Juventus è riuscita a riscattarsi in termini di risultati con la straordinaria ed emozionante qualificazione alla semifinale di Coppa Italia ai danni dell’Inter e con due vittorie contro Frosinone ed Empoli che valgono sei punti importantissimi nella scalata al quarto posto.
La situazione
Tre partite in una settimana, di cui la gara di Coppa Italia giocata per 120 minuti e decisa solo ai calci di rigori. Un vero e proprio “massacro” per Lulic e compagni che hanno dovuto spendere energie fisiche e mentali non indifferenti, i cui effetti, purtroppo, si stanno facendo sentire nello spogliatoio e nell’infermeria: da valutare, nella prossima gara contro il Siviglia in Europa League, ci sono Immobile e Luis Alberto (non impiegati contro l’Empoli), Milinkovic Savic e Felipe Caicedo, usciti malconci dall’ultima sfida. Per non parlare degli infortuni di Luiz Felipe e Wallace e della stanchezza di Lucas Leiva, vero eroe della qualificazione con il suo rigore decisivo.
Un tour de force che inevitabilmente ha influito sulle prestazioni della squadra, che contro il Frosinone e l’Empoli è riuscita a strappare due vittorie di misura soffrendo fino all’ultimo minuto, non giocando un bel calcio e pensando più a badare al sodo e portare a casa i tre punti che a proporre un bel gioco. Vittorie non belle, quindi, in quanto a spettacolo, ma che proprio per questo assumono una bellezza maggiore e un sapore ancora più dolce per i tifosi laziali: si tratta infatti di due vittorie di carattere, volute fortemente da tutta la squadra che è riuscita a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a ottenere il massimo da queste gare nonostante la forma non ottimale e il ricorso al turnover (impiegati Berisha, Caicedo, Cataldi, Durmisi, Badelj, Bastos).
La squadra finalmente è riuscita a dare l’idea di essere unita e compatta per il raggiungimento dell’obiettivo e di saper lottare per difendere un risultato in ballo fino all’ultimo secondo. Laddove non è arrivata la tecnica sono arrivati il cuore e il carattere e questo è un bel segnale lanciato da Simone Inzaghi e dalla squadra a tutta la tifoseria.
Verso il Siviglia
Certo, bisogna riconoscere che Frosinone ed Empoli si sono dimostrate squadre di livello tecnico molto limitato e in più di un’occasione hanno sprecato occasioni per colpire la Lazio, anche clamorose. Lo stesso rigore che ha deciso la sfida casalinga contro i toscani, procurato e trasformato da Caicedo, è stato un gentile omaggio del portiere Provedel, ma va bene così: l’importante era portare a casa sei punti in una settimana contro avversari alla portata, e la Lazio c’è riuscita, e per questo la squadra tutta merita un plauso!
È ovvio che già dalla prossima sfida contro il Siviglia nei sedicesimi di Europa League la Lazio è chiamata a giocare tutta un’altra partita, dove solo il cuore potrebbe non bastare: l’avversario è di ben altra caratura, si trova agevolmente quarto nella classifica della Liga spagnola e sulla carta si presenta favorita per la qualificazione. Di sicuro la Lazio non potrà concedere nulla agli avversari e certi errori visti contro Frosinone ed Empoli non saranno ammessi, ma Simone Inzaghi avrà avuto una settimana intera per preparare al meglio la sfida e i giocatori avranno avuto una settimana per rifiatare e recuperare le energie e la forma fisica. In questo senso l’anticipo al giovedì della sfida con l’Empoli è stato un vantaggio per i biancocelesti, che altrimenti avrebbero avuto solo tre giorni per preparare la gara con gli andalusi.
Caicedo e Zitelli
Una nota finale meritano Felipe Caicedo e Mauro Zitelli: l’attaccante ecuadoregno, decisivo con i suoi gol sia contro il Frosinone sia contro l’Empoli, è sempre stato oggetto di critiche e diffidenze da parte della tifoseria (compreso chi scrive) soprattutto per la sua poca concretezza sotto porta. Sicuramente Caicedo non sarà Ciro Immobile o un attaccante di razza, e molto probabilmente non andrà in doppia cifra nella classifica marcatori, però è un giocatore vero, un vero uomo squadra, sempre pronto a lottare su ogni pallone, a servire i compagni e ad aprire, grazie al suo fisico, spazi molto importanti nell’area avversaria. Se la Lazio è arrivata a sei punti in due giornate, gran parte del merito è suo, che si è caricato i compagni sulle spalle!
Mauro Zitelli è invece un promettente terzino della Primavera allenata da Bonacina, che lo scorso gennaio ha subito una rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio ed è stato costretto a rimanere fermo fino ad ottobre. Il ragazzo non si è lasciato abbattere e ha lavorato per rientrare il prima possibile e tornare al servizio dei compagni. Inzaghi in queste ultime tre gare ha deciso di convocarlo in prima squadra, pur senza farlo esordire: un giusto premio a questo ragazzo che non ha mollato e che vede avvicinarsi un sogno, quello del calcio che conta. Chapeau!