Mafia Capitale: pene più lievi per i 43 condannati per associazione a delinquere

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Di Redazione Metropolitan

Alla fine sono 43 i condannati di “Mafia Capitale”. I giudici della X sezione del Tribunale penale di Roma hanno riconosciuto il reato di associazione a delinquere semplice, mancando gli elementi della fattispecie di stampo mafioso e l’aggravante mafiosa

Forse non se lo aspettava nessuno, tanto meno gli imputati più “illustri”, Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, di ricevere pene molto inferiori rispetto a quelle richieste dalla procura.
Saranno 250 gli anni complessivi di detenzione assegnati dalla sentenza redatta dalla X sezione penale di Roma invece che i 500 chiesti dagli inquirenti.
Inoltre, i condannati sconteranno la loro pena a titolo associazione a delinquere, avendo i giudici deciso di escludere il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, non ricorrendo nemmeno l’aggravante mafiosa.

“Mafia Capitale” è tale solo nel nome, non nei fatti: le oltre 230 udienze tenutesi nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di Mezzo”, durate ben 21 mesi, hanno portato alla condanna di 43 dei 46 imputati (Giovanni Fiscon, Franco Ruggero e Rocco Rotolo sono stati assolti); per più di 100 persone il procedimento era invece già stato archiviato non essendoci state le condizioni per procedere.

Questa sentenza riconosce un’associazione a delinquere semplice, non di tipo mafioso. Sono state date anche condanne alte. Rispettiamo la decisione dei giudici anche se ci danno torto in alcuni punti mentre in altri riconoscono il lavoro svolto in questi anni. Attenderemo le motivazioni” – afferma il procuratore aggiunto Paolo Ielo.

Non solo criminali di vecchio stampo ma anche politici corrotti, sia di destra che di sinistra, che si sono prestati alle richieste dei primi. “Adesso si va a bussacchiare… Che progetti c’avete?… Teneteci presenti per i progetti che c’avete, che te serve? Che cosa posso fare? Come posso guadagnare, che te serve il movimento terra? Che ti attacco i manifesti? Che ti pulisco il culo? Ecco, te lo faccio io. Perché se poi vengo a sape’ che te lo fa un altro, è ‘na cosa sgradevole” – diceva Massimo Carminati appena insediata la Giunta capitolina di Ignazio Marino.

Il Tribunale di Roma ha condannato Massimo Carminati a 20 anni, invece che ai 28 chiesti inizialmente dagli inquirenti; 19 anni per Salvatore Buzzi, per il quale ne erano invece stati chiesti 23.
Per tutti gli altri condannati sono state invece comminate pene più lievi.

“La mafia a Roma non esiste, come andiamo dicendo da 30 mesi – ha esultato l’avvocato di Massimo Carminati, Giosuè NasoLa presa d’atto della inesistenza dell’associazione mafiosa ha provocato una severità assurda e insolita. Mai visto che a nessuno di 46 imputati non venissero date attenuanti. Sono pene date per compensare lo schiaffo morale dato alla procura“.
Soddisfazione ma anche preoccupazione per i due principali condannati nel processo “Mondo di Mezzo”: entrambi si sono mostrati ai loro legali impauriti al solo pensiero di dover passare tanti anni in carcere; Carminati ha già in mente la strategie per i tempi a venire, volendo chiedere che gli sia revocato il regime di carcere duro previsto dal 41bis.

Tanti i condannati all’esito del primo grado del processo su “Mafia Capitale” che non sappiamo come evolverà in futuro: probabimente alcuni impugneranno il verdetto, altri si arrenderanno alla pena da scontare.
Mafia Capitale: imprenditori, politici, dipendenti pubblici corrotti e personaggi della criminalità di un passato non lontano – ha affermato il Sindaco di Roma Virginia Raggi, presente in tribunale durante la lettura della sentenza .- Hanno ucciso Roma, hanno mortificato la dignità dei cittadini e generato un immenso danno d’immagine all&rsquoItalia intera. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo determinante di una classe politica compiacente, a volte addirittura asservita a questi delinquenti. E oggi è la vittoria dei cittadini, della società civile e della legalità sulla criminalità, sul malaffare e sulla vecchia politica”.

Lorenzo Maria Lucarelli