Mark Bingham e quel maledetto 11 settembre

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Di Redazione Metropolitan

Oggi ricorre l’anniversario dell’ 11 settembre e della strage che ha colpito gli Stati Uniti d’America. Tra le vittime anche il giovane giocatore di rugby Mark Bingham

Vogliamo cosi ricordare oggi Mark Kendall Bingham. Giocatore di rugby morto in quel fatidico giorno a 18 anni dalla scomparsa. In quel maledetto 11 settembre 2001, una delle pagine più nere degli ultimi 20 anni che ha fatto 2996 morti e 6000 feriti.

Se lo chiedi, ognuno di noi ricorda dov’era e cosa stava facendo in quel momento. Ognuno di noi che ha ancora in mente quella giornata è legato ad un ricordo particolare di quando guardavamo attoniti la televisione e quell’atroce spettacolo in cui “hanno bombardato l’America!”

Nei nostri pensieri la paura dell’ignoto, di cosa sarebbe successo dopo quel momento e il terrore dell’inizio una nuova grande guerra.

Mark Bingham è stato tra le vittime dell’11 settembre. Era un giovane ragazzo di soli 30 anni. Un giocatore di rugby ed un imprenditore che si divideva tra le sue passioni.

Mark era un ragazzo che sin da piccolo aveva la passione per il rugby, infatti durante il suo corso di laurea giocava, anche grazie alla sua statura, nella squadra universitaria di Berkeley come terza linea.

Subito dopo la laurea aprì un’agenzia di pubbliche relazioni con sede a San Francisco e a New York senza però abbandonare la sua passione per il rugby giocando nei San Fracisco Fog RFC.

Quel maledetto 11 settembre

Mark era diretto da New York verso la sua città, San Francisco, l’aereo era lo United Airlines 93 che in quel giorno partì con 43 minuti di ritardo. Proprio per questo Bingham che era arrivato in netto ritardo all’aeroporto riusci a salire all’ultimo minuto su quell’aereo.

Alle ore 9:25 mentre l’aereo sorvolava sull’Ohio i piloti furono avvisati di qualche possibile intruso, solo 3 minuti dopo i dirottatori sono entrati in cabina di pilotaggio per prendere l’aereo e cominciare il loro piano e dirigersi verso Washington.

Sull’aereo cominciava a salire la paura e l’incredulità dei passeggeri che spaventati cominciavano ognuno a chiamare il proprio/a caro/a per dare loro l’ultimo saluto. Mark chiamo la madre e la salutò con un semplice: “Ti amo mamma”. Eh già perchè Mark aveva un piano e non voleva rimanere fermo ad aspettare il suo ultimo istante di vita.

Cosi insieme a Todd Beamer, Tom Burnett e Jeremy Click misero in atto un piano per riconquistare l’aereo dai terroristi. Dalle registrazioni acquisite dell’aereo si sentono forti le urla e la lotta tra i 4 passeggeri e i due dirottatori mentre gli altri passeggeri piangono disperatamente, fino alle ore 10:02 quando uno dei 2 ordina di buttare giù l’aereo che era arrivato a soli 10 minuti dal suo obbiettivo: La Casa Bianca o il Campidoglio di Washington.

Aereo Mark Bingham
Ripresa aerea dei resti del volo su UA 93 su cui era Mark Bingham – credit: Professional Fire Fighter of Winsonsin

Cosi i quattro ragazzi vengono ricordati per essere riusciti a fermare l’aereo diretto verso Washington e che era pronto a mietere altre vittime innocenti.

Mark Bingham era conosciuto anche per la sua omosessualità per la quale si era dichiarato poco tempo prima. Il suo ex compagno Paul Holmes ha detto che già in altre volte Bingham si era dimostrato un personaggio coraggioso in circostanze pericolose.

Dichiaratosi gay riusci anche nel fondare delle squadre di club aperte al movimento LGTB proprio nelle due sedi dove aveva aperto le proprie agenzie, New York e San Francisco.

La Bingham Cup

Il Mark Bingham Mamorial Tournament è la coppa del Mondo di rugby, non riconosciuta ufficialmente, organizzata ogni 2 anni dal movimento LGTB per favorire un rugby più inclusivo.

Mark Bingham era noto per la sua omosessualità e s’impegnava per creare della squadre di club inclusive. Già era stato il co-fondatore dei Gotham Kings e giocava per i San Francisco.

Nel 2001 già si avevano avuti degli incontri tra squadre LGTB ma solo nel 2002 l’idea di organizzare una vera e propria coppa del Mondo che si disputò nel mese di giugno a San Francisco e per l’occasione viene dedicata proprio a Mark Bingham.

Il ricordo di quella giornata

Considerato da molti come il primo gay dichiarato ad essere considerato un patriotta americano Mark Bingham viene ricordato con diverse celebrazioni negli Stati Uniti.

Dopo quella triste giornata molti ed importanti avvenimenti avvengono in ricordo delle vittime dell’11 settembre. I senatori John McCain e Barbara Boxer hanno ricordato in un cerimoniale Bingham e le altre vittime di quell’aereo consegnando una bandiera americana al compagno Paul Holme.

Presso l’università di Berkeley è istituito un premio in suo onore e la cantante Melissa Etheridge gli ha voluto dedicare il brano “Tuesday Morning”

Anche la World Rugby gli ha dedicato un documentario girato insieme alla madre di Mark.

Documentario di World Rugby dedicato a Mark Bingham – canale youtube World Rugby

In ricordo di quel maledetto 11 settembre e di tutte le persone che hanno perso la vita. Una data che ha cambiato non solo gli Stati Uniti ma tutto il mondo.