A distanza di due anni arriva in Italia Midnighter 1 – Fuori, una delle serie soliste con cui la DC ha cercato di rispolverare le sue vecchie glorie con il progetto noto come DC You.
Il supereroe, nato dalla penna e dalla matita di Warren Ellis e Bryan Hitch, viene preso in carico dallo sceneggiatore Steve Orlando.
La storia è molto semplice: ritroviamo un Midnighter che deve ancora riprendersi dalla rottura con Apollo, suo compagno storico, e che – tra una relazione usa e getta e l’altra – fa una delle sue cose preferite: uccidere i cattivi salvando le persone. La cosa gli diventa ancora più a cuore quando scopre che la tecnologia del “Dio Giardino”, la stessa tecnologia che gli dà poteri sovrumani, è stata rubata e venduta con scopi criminali.
Ritroviamo nel fumetto un continuo rimando alle storie di una notte e via che accompagnano lo smarrimento emotivo e affettivo del nostro eroe (il fumetto si apre proprio sulla mattina dopo una di queste), il quale sembra voler annebbiare il dolore per la perdita dell’amato tra sesso e ultraviolenza da paladino della giustizia.
L’immagine del supereroe, che fa tutto quello che noi vorremmo che Batman facesse, viene un po’ mitigata da questo spaesamento emotivo dal retrogusto agrodolce, e l’essenza sardonica che lo ha sempre contraddistinto nella sua storia editoriale scivola verso il ruolo di macchietta, con un Midnighter pronto a definirsi nel modo più crudo possibile su Tinder.
Poi, a un certo punto, Midnighter si riprende, e riprende in mano le redini delle sue emozioni: si fidanza. Questa relazione gli ridona una bussola, e anche a noi sembra filare tutto liscio, finché… basta. Mi fermo qua. Dico solo che mi è piaciuto come una storia abbastanza banale e quasi fin troppo sentimentale, si sia rivelata qualcosa di più nelle ultime fasi.
Personalmente non mi è molto piaciuto seguire le vicissitudini amorose e sessuali di Midnighter, anche se poi il suo animo da giustiziere pronto a venire a patti con l’uccidere senza pietà mi ha fatto digerire i bar da rimorchio. Ma a farmi girare le pagine c’era un motore in più: la grafica e le illustrazioni.
Alto livello artistico sia nel disegno che nei colori, illustrazioni così dettagliate e curate da riuscire a non farmi entrare in confusione nel momento in cui arrivavo alle tavole più movimentate: ACO non ci delude per niente, e lo stesso fanno Steven Mooney e Alec Morgan. Ammetto anche di aver pensato a volte che certe parti narrative non se le meritassero quelle illustrazioni…
Vi lascio con la notizia che a breve dovrebbe uscire il terzo volume. Fatemi sapere cosa ne pensate!
a cura di Eleonora D’Agostino