MMI Today | Il confine tra tragedia e pace

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

9 aprile, confine tra tragedia e pace, giorno di grandi conquiste.

Molti furono gli uomini e le donne che salirono al potere. Dall’Imperatore romano Settimo Severo nel lontano 193, al Re d’Inghilterra Enrico V nel 1241.

Non solo, anche Cristoforo di Baviera diventa Re della Danimarca nel 1440. Marcello II è papa nel 1555. Napoleone Bonaparte concede ai fiorentini di  poter parlare la lingua italiana nel 1809. E l’arciduca Massimo d’Austria firma la rinuncia al trono d’Austria e d’Ungheria per sé e per i suoi eredi.

Il confine tra tragedia e pace - Enrico V, Re d'Inghilterra - immagine dal web
Enrico V, Re d’Inghilterra – immagine dal web

Il 9 aprile fu giorno di pace e unione. Nel 1865 il generale Lee, comandante capo della Confederazione del Sud, firma l’atto di resa al generale Grant, ponendo fine alla Guerra di secessione americana. Due anni dopo, la stessa America (USA) ratifica un trattato con la Russia per l’annessione dell’Alaska.

Il confine tra tragedia e pace - Dipinto che rappresenta la Guerra di secessione americana - immagine dal web
Guerra di secessione americana – immagine dal web

Il 9 aprile fu anche giorno di disastri naturali, omicidi e crudeli stragi. Nel 1947 tre tornado causano la morte di 181 persone, 970 feriti, tra Texas, Oklahoma e Kansas. Tornando indietro di un paio di anni assistiamo all’impiccagione dell’ex capo dell’Abwehr, Wilhelm Canaris. Il capo delle rivali SS, Walter Schellenberg denuncia il fatto che Canaris aveva collaborato all’attentato ad Hitler del 20 luglio 1944.

E ancora stragi, ecco il turno di Dier Yassin, un villaggio arabo che venne attaccato il 9 aprile 1948 su ordine del futuro Primo ministro israeliano Menahem Begin: furono uccise 250 persone.

Per non parlare delle battaglie che iniziavano, finivano e si consumavano in questo giorno; della Seconda Guerra del Golfo e della fine del regime di Saddam Hussein; dello scoppio di rivolte, come quella in Iraq (2004).

Non racconteremo dell’assassinio del presidente della Nigeria, Ibrahim Barè Mainassara, né del funerale della Regina madre Elizabeth Bowes-Lyon o del matrimonio tra il Principe del Galles Carlo e Camilla Parker-Bowles; tanto meno della fondazione del Partito Marxista-Leninista Italiano a Firenze e della ricostruzione del Partito Comunista di Spagna (1977).

Il confine tra tragedia e pace - Firenze, Occupazione Pignone - immagine dal web
Firenze, Occupazione Pignone – immagine dal web

Invece, vorremmo ricordare il 9 aprile come giorno di legge e giustizia. Una conferma al proverbio: la sfrenata libertà non è tollerata dal momento in cui viene a mancare il rispetto verso il prossimo. Come è possibile uccidere la propria madre e il proprio fratello?

Non ebbe nessuna pietà per loro Erika De Nardo, aiutata del suo ragazzo Mauro (chiamato Omar) Favaro: centinaia di coltellate la sera del 21 Febbraio 2001, a Novi Ligure. In seguito, i due adolescenti tentano di cancellare le tracce e creare una versione dei fatti fasulla. Ma quella abominevole sera non può essere nascosta. Così vengono scoperti essere gli assassini. Sono ancora minorenni, quasi estraniati degli eventi accaduti.

Finalmente, la Corte di Cassazione, il 9 aprile 2003, conferma le condanne a 16 e 14 anni per Erika De Nardo e Omar Favaro.