MMI Today | Nerone e l’Incendio di Roma

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Di Redazione Metropolitan

Era il 18 luglio del 64 d.C. quando un devastante incendio distruggeva buona parte di Roma. La leggenda accusò Nerone, ma cosa accadde davvero?

E’ il 64 dopo Cristo, e l’Impero Romano prospera sotto il tirannico Nerone, che con la formula panem et circenses ha ammansito il popolo e con il terrore ha sottomesso il Senato.

Nulla sembra fermare l’Imperatore Nerone, ormai molto più di un principe del Senato, un vero e proprio monarca assoluto. Tutto però cambia durante la notte del 18 luglio, quando dalle parti del Circo Massimo divampa un incendio.

Non si saprà mai cosa l’ha scatenato, forse il fuoco usato per cuocere i cibi o una scintilla nel posto sbagliato, fatto sta che le fiamme si spargono in fretta fra le insulae, quasi tutte in legno e addossate l’una all’altra.

Peter Ustinov nei panni di Nerone in Quo Vadis
Peter Ustinov nei panni di Nerone in Quo Vadis? – WikiMedia Commons

L’intervento dei vigiles è tardivo e i loro mezzi non placano le fiamme e ci vogliono sei giorni prima che il fronte principale si spenga, seguito poi da un’altra ondata di roghi più piccoli. Molta della Roma Arcaica va in fumo, insieme con moltissime vite.

La rabbia di fronte alla catastrofe spinge molti a cercare un nemico con un volto, ed ecco che tra la plebe si fa strada una voce: mentre il popolo soffriva, Nerone se ne stava sul Palatino a suonare la lira e a cantare della distruzione di Troia.

Si tratta di una fake news ante litteram, visto che al divampare dell’incendio Nerone non era nemmeno a Roma, ma ad Anzio a godersi l’estate.

L’Imperatore giunge a Roma solo giorni dopo l’inizio dell’incendio e non può accedere alla sua residenza sul Palatino, poiché bloccata dal fuoco e dal fumo.

Nerone Incendiario: una fake news

Le voci però non si estinguono con le fiamme. Anzi, è Nerone stesso a peggiorare la situazione quando decide di costruirsi una nuova lussuosa residenza, la Domus Aurea, sulle rovine dell’incendio.

A questo punto per il popolo la questione è chiara: non solo l’Imperatore è indifferente alle loro sofferenze, è stato lui stesso ad appiccare l’incendio.

Nerone raffigurato in un busto
Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico – WikiMedia Commons

Contro Nerone si solleva un tale vespaio, che l’Imperatore è presto costretto a cercare un capro espiatorio per le accuse e lo trova nei cristiani. Già discriminati in quanto minoranza religiosa di origine straniera, sono perfetti come bersaglio per la furia popolare.

Tuttavia la strategia non funziona e, benché autore di molti crimini reali, Nerone è oggi ricordato per l’unico che non ha commesso.

Tra i meandri della storia

Quella di Nerone è la prima persecuzione sistematica dei cristiani, rimasta alla storia e immortalata da film come Quo Vadis. Tuttavia facendo un balzo nella storia fino al turbolento periodo della Controriforma troviamo una persecuzione di cristiani da parte di altri cristiani: il cosiddetto “sacro macello“.

La notte del 18 luglio del 1630 infatti, un gruppo di cattolici della Valtellina attacca la popolazione protestante della zona, uccidendo circa seicento persone.

Come sempre, il “fervore religioso” non è che uno strumento politico nelle mani dell’organizzatore dell’attacco: Giacomo Robustelli. Cavaliere filospagnolo, questi aveva appena guidato una rivolta contro gli Asburgo d’Austria, tolleranti con i protestanti. Con questo gesto, dunque, sperava di sottrarre potenziali sostenitori alla causa dei rivali nella Guerra dei Trent’anni.

Un'incisione d'epoca mostra una seire di uomini armati di mazze e armi da fuoco inseguire donne e bambini
Il “sacro macello” della Valtellina- WikiMedia Commons

Avvicinandoci ai nostri tempi, il 18 luglio 1830 entra in vigore la Costituzione dell’Uruguay.

Rimanendo nel XIX secolo, nel 1866 l’Italia riporta una vittoria nella battaglia di Pieve di Ledro, nell’ambito della Terza Guerra di Indipendenza.

Più tardi, il 18 luglio 1870 il Papa proclama il dogma dell’infallibilità pontificia. Tale assunto dà al pontefice il potere di proclamare dogmi ex cathedra unilateralmente, senza radunare un concilio. Ancora oggi rimane tra le dottrine più controverse del mondo cattolico.

Passando dalla religione alla scienza, il 18 luglio 1898 Marie e Pierre Curie pubblicano la scoperta dell’elemento radioattivo del Polonio.

Pagine cupe

E’ il 18 luglio del 1925 quando Adolf Hitler pubblica per la prima volta il suo manifesto personale, il Mein Kampf. Frutto di un odio cieco, questo libro è il primo seme di un male che travolgerà l’Europa intera.

Un annuncio su un giornale del 1933 che promuove il Mein Kampf- WikiMedia Commons
Un annuncio su un giornale del 1933 che promuove il Mein Kampf- WikiMedia Commons

Un male che si manifesta esattamente undici anni dopo in Spagna, con il Colpo di Stato dei nazionalisti di Emilio Mola. E’ il primo atto della Guerra Civile.

Compleanni famosi

Il 18 luglio 1918 nasceva Nelson Mandela, paladino dei diritti civili in Sudafrica. Cresciuto in un paese che vedeva scuole per bianchi e per neri, quartieri per bianchi e per neri e diritti per bianchi e per neri, Mandela entra in politica nel 1944 per porre fine a tutto ciò.

Il prezzo da pagare è alto: nonostante sia sempre stato un leader non violento, Mandela viene incastrato per diversi crimini assimilabili all’altro tradimento e condannato all’ergastolo nel 1963. E’ durante i trent’anni che trascorre in carcere che diviene un’icona nazionale e un simbolo della lotta all’apartheid.

Nel 1985 gli viene offerta la grazia, ma la rifiuta poiché è condizionata al suo ritiro dalla scena politica. Esce solamente nel 1990 per rimettersi alle redini dell’African National Congress. Dopo il nobel per la pace arriva l’incarico come presidente, che ricopre fino al 1998.

Nelson Mandela in età avanzata
Nelson Mandela foto d’archivio

Oggi è considerato uno dei più grandi uomini della storia dei diritti civili.

Condivideva con lui il compleanno il grande Gino Bartali, ciclista italiano. Storico rivale di Fausto Coppi, ebbe sempre rispetto per lui (emblematica la foto del passaggio della borraccia al Tour de France del 1952).

Anche lui fu un grande esempio di umanità: durante la seconda guerra mondiale usò i suoi giri in bicicletta per trasportare documenti utili a portare in salvo gli ebrei dalla Shoah.

Rimanendo in Italia, spengono le candeline tre protagonisti della politica attuale: la sindaca di Roma Virginia Raggi, Maurizio Gasparri, autore dell’omonima legge sulla comunicazione, e l’ex Ministro della Difesa Ignazio La Russa.

Ricordiamo inoltre la nascita di Franca Rame, attrice, drammaturga e politica, che condivise la sua arte e la sua vita con Dario Fo.

Nel mondo dello spettacolo facciamo gli auguri a Vin Diesel, interprete di molti duri del cinema, nonché del simpatico Groot nel franchise targato Marvel.

Vin Diesel durante il Comicon
Vin Diesel oggi – foto di Gage Skidmore, via Flickr

Spegne le candeline anche Richard Branson, il vulcanico dirigente della Virgin.

Di 18 luglio ci lasciano invece due grandi artisti, diversi per epoca e temperamento. Uno è Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, scomparso nel 1610. Personaggio irrequieto e violento, ma passato alla storia per le sue opere d’arte immortali.

Jane Austen in un ritratto del XIX secolo
Jane Austen in un ritratto – WikiMedia Commons

L’altra è Jane Austen che ci lasciava nel 1817, dopo aver regalato alle generazioni future dei veri classici della letteratura.