MMI Today | Peppino Impastato e Aldo Moro

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Di Redazione Metropolitan

Oggi commemoriamo due fatti tragici della storia italiana: l’omicidio Moro e quello dell’attivista antimafia Peppino Impastato.

Chi ha visto il film I cento passi, film di Tullio Giordano del 2000, ricorda sicuramente il nome di Peppino Impastato.

Giornalista e attivista politico, Giuseppe “Peppino” Impastato, nasceva a Cinisi in Sicilia, nel 1948. Nonostante il suo nome sia oggi associato al coraggio di chi lotta contro le mafie, la sua famiglia apparteneva a Cosa Nostra.

Già da ragazzo rifiuta il retaggio di famiglia e viene cacciato di casa dal padre. Si dedica così alla politica, già incontrata tra i banchi di scuola, con l’adesione al PSIUP, Partito Socialista di Unità Proletaria. Anche la passione per il giornalismo nasce in quel periodo, con la fondazione del giornalino L’idea Socialista.

La chiusura forzata del suo giornalino non ferma Peppino Impastato, che diviene parte attiva nelle lotte studentesche del ’68.

Peppino Impastato in giovane età
Peppino Impastato – fonte: Antimafia Duemila

La militanza politica lo porta ad interessarsi di cultura e nel 1975 torna a Cinisi per fondare Musica e Cultura, collettivo che si occupa di cinema, musica, teatro e dibattito culturale. La cultura offre un antidoto contro l’apatia indotta da una cittadina dominata dalla mafia e il gruppo di Peppino Impastato diviene un punto di riferimento per i giovani del luogo.

Sulle frequenze di Radio Aut, la rete libera del gruppo, denuncia apertamente le malefatte della mafia, in particolar modo della cosca di Gaetano Badalamenti, il feroce boss locale.

Peppino Impastato: un martire dell’antimafia

Nel 1978 decide di candidarsi alle elezioni comunali, poco dopo aver pubblicato una mostra fotografica che documenta le devastazioni che la mafia ha portato al suo territorio. Per i clan locali è inaccettabile: il 9 maggio 1978, Peppino Impastato viene assassinato. Il suo corpo viene piazzato sui binari del treno tra Palermo e Trapani e fatto detonare con una carica di tritolo. La versione ufficiale è che l’attivista fosse un terrorista rosso e che sia morto nel tentativo di portare avanti un attentato suicida.

Alcuni ragazzi sorridenti in uno scatto in bianco e nero, alle loro spalle uno striscione con su scritto "Musica e Cultura". In primo piano Peppino Impastato
Musica e Cultura, il gruppo di Peppino Impastato

Il tentativo di screditarlo però fallisce: pochi giorni dopo il paese “elegge” Peppino Impastato nel consiglio comunale. Grazie agli sforzi della madre e del fratello del giovane, la procura riapre il caso nel 1984 e riconosciuto come omicidio di mafia.

Nei primi del duemila Gaetano Badalamenti viene finalmente riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo. Nello stesso periodo esce il film sulla vita di Peppino, I cento passi, dalla distanza tra casa del giovane e quella del boss.

L’omicidio Moro

Il 9 maggio del 1978, lo stesso giorno dell’uccisione di Peppino Impastato, si conclude il dramma del rapimento Moro con il ritrovamento del suo cadavere nel bagagliaio di un’auto a via Caetani.

Attivista dell’Azione Cattolica e politico Democristiano, Aldo Moro fa parte della politica italiana fin dalla nascita della Repubblica, è infatti parte dell’Assemblea Costituente dal 1946. Nel 1948 è eletto per la prima volta deputato nel primo governo De Gasperi, ma non abbandona la passione per l’insegnamento. Dal 1953 è professore ordinario di Diritto Penale all’Università di Bari, poco prima di diventare Ministro di Grazia e Giustiza nel 1955.

Dal 1959 diviene Segretario della Democrazia Cristiana e dal 1963 al 1968 diviene Presidente del Consiglio. La sua politica conciliatoria verso i partiti di sinistra apre la via al “compromesso storico“, ossia un governo formato dalla DC in coalizione con Socialisti e Comunisti.

Questa politica lo rende oggetto di molte contestazioni sia dall’ala moderata, sia dalle sinistre più radicali e lo rende un bersaglio per il terrorismo rosso.

Aldo Moro in una foto a colori
Aldo Moro – WikiMedia Commons

Il 16 marzo 1978 un commando delle Brigate Rosse attacca Moro mentre raggiunge il Parlamento per votare la fiducia al quarto governo Andreotti. Nell’attentato i terroristi massacrano la scorta e prendono in ostaggio lo statista, iniziando le estenuanti trattative per il suo rilascio.

Nonostante le lunghe trattative, i numerosi appelli e i continui tentativi di scoprire la “prigione del popolo” (un garage in via Montalcini) dove i Brigatisti tenevano Moro, il 9 maggio Marino Moretti uccide lo statista con dodici colpi di pistola.

La sua morte è il primo capitolo della stagione del terrorismo comunista italiano, che darà agli anni Settanta il nomignolo di Anni di Piombo.

L’inizio dell’Europa

Prima di essere associata a due episodi così tragici, il 9 maggio era semplicemente la Giornata dell’Europa. Oggi ricorre infatti l’anniversario della Dichiarazione Schuman, il discorso con nel 1950 il ministro degli Esteri Francese Robert Schuman parlava per la prima volta di un’Europa Unita.

La bandiera Europea con le stelle in cerchio in campo blu
La bandiera Europea- Creative Commons

Dopo secoli di guerre tra potenze europee e ben due conflitti mondiali di cui l’Europa era stata l’epicentro, per la prima volta si pensava al Vecchio Continente come a un luogo dove era possibile creare un’unione economica e politica. Solo un anno dopo sarebbe nata la CECA, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, primo nucleo dell’Unione Europea.

Compleanni del giorno

Compie quarant’anni l’attrice statunitense Rosario Dawson, che dopo un’infanzia passata in un palazzo abbandonato, è riuscita a farsi strada grazie al grande talento.

Rosario Dawson
Rosario Dawson- fonte: WikiMedia Commons

Nasceva oggi anche una figura molto controversa del mondo calcistico: Claudio Lotito, imprenditore e proprietario della Lazio.

Spegne invece settantatré candeline il filosofo Spagnolo José Ortega y Gasset, che in gioventù ha fatto sentire la sua voce contro il regime franchista.

Gli eventi di oggi: da Giovanna d’Arco a Obama

Sono molte i fatti storici che ricorrono oggi, cominciando dal Medioevo e più precisamente dal 9 maggio 1429. Quel giorno Giovanna d’Arco poneva fine all’Assedio di Orleans da parte degli Inglesi, totalizzando una vittoria nella Guerra dei Cent’anni.

Lo stesso giorno, nel 1502, Cristoforo Colombo, esploratore corso e scopritore del Nuovo Mondo, partiva per il suo quarto ed ultimo viaggio verso il continente da lui scoperto.

In pieno ventennio, invece, e più precisamente nel 1936, l’Italia annette formalmente l’Etiopia e il re Vittorio Emanuele III viene proclamato imperatore.

Vittorio Emanuele III di Savoia in alta uniforme con la fascia e la sciabola, in posa per uno scatto in bianco e nero.
Vittorio Emanuele III di Savoia -fonte: WikiMedia Commons

Ironicamente sarà nello stesso giorno che il re abdicherà in favore del figlio Umberto, nel 1946, esattamente sette anni dopo il fatale incontro tra Mussolini ed Hitler a Firenze.

Rimanendo in temi di leader decaduti, il 9 maggio 1974 una commissione della Camera dei Rappresentanti degli USA comincia le procedure di impeachment contro Richard Nixon, a seguito dello scandalo Watergate.

Più di recente, nel 1997, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma, un colpo di pistola uccide la studentessa Marta Russo. Benché vengano condannati Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, che avrebbero fatto partire accidentalmente il proiettile, le circostanze dell’omicidio non verranno mai veramente chiarite.

Infine, il 9 maggio del 2012, il presidente degli USA Barack Obama dà il suo sostegno ai matrimoni tra persone tra lo stesso sesso. E’ il primo presidente ad appoggiare pubblicamente tali unioni.

Un ultimo omaggio a Peppino Impastato

Ci salutiamo al termine di questa rubrica, ascoltando il brano che i Modena City Ramblers hanno dedicato a Peppino Impastato.

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