Napoli, Ancelotti è un valore aggiunto?

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Di Redazione Metropolitan

L’arrivo del tecnico emiliano sembrava essere il tassello decisivo per puntare allo scudetto. Tuttavia la stagione del Napoli è stata al di sotto delle aspettative iniziali e adesso, tra i sostenitori di Ancelotti e i nostalgici di Sarri, la tifoseria si divide.

Le contestazioni

La preziosa vittoria di Frosinone ha restituito tre punti importanti alla formazione partenopea, blindando definitivamente un secondo posto, quasi mai in discussione. Gli azzurri non stavano sicuramente attraversando un piacevole periodo, dopo l’eliminazione in Europa league e la brutta sconfitta interna contro l’Atalanta in campionato. A sottolineare il momento negativo sono arrivate severe contestazioni da parte della tifoseria napoletana, delusa per la stagione priva di titoli, con le eliminazioni premature da Champions league, Europa league, Coppa Italia e dalla corsa per lo scudetto.

Sicuramente l’arrivo di Ancelotti aveva creato tutt’altre aspettative ad inizio stagione. Sembrava, infatti, essere arrivato l’uomo giusto in casa Napoli con il suo pragmatismo e la bacheca colma di trionfi, arrivati in praticamente tutte le squadre allenate. Nonostante un mercato privo di colpi eccezionali, i movimenti in casa Napoli erano apparsi estremamente razionali con l’arrivo di ottimi calciatori come Fabiàn Ruìz e Verdi e l’aver trattenuto gioielli come Koulibaly e Allan, nonostante le numerose offerte dei club internazionali, aveva creato più di qualche speranza sotto il Vesuvio.

Ancelotti si è detto sorpreso del malcontento dei tifosi napoletani, capaci addirittura di rifutare la maglia di Callejòn, capitano di giornata, al termine della partita contro il Frosinone. Contrariamente, il tecnico si è detto soddisfatto della buona programmazione della società, stabilendo l’obiettivo 80 punti per il finale di campionato e blindando il futuro del ritrovato Mertens, capace di raggiungere Diego Armando Maradona con le sue 81 reti in Serie A. Intanto sul profilo del Napoli è arrivata un’ importante puntualizzazione: gli azzurri sono l’unico club in Europa da 10 anni di fila.

PHOTO CREDITS: Corriere dello Sport
Mertens, capace di raggiungere Maradona con 81 gol nel nostro campionato

Il confronto

Sono molti i nostalgici di Maurizio Sarri e del suo gioco spumeggiante e in verticale. Il record di punti dello scorso anno e il sogno scudetto, rimasto intatto fino a pochissime giornate dalla fine, con un tricolore perso più per i meriti juventini che per demeriti napoletani, sono ancora nelle menti di moltissimi tifosi. Un ambiente spesso contrario all’operato del presidente Aurelio De Laurentiis e stanco delle troppe vittorie soltanto sfiorate.

Tuttavia, concentrandosi sui risultati e andando all’atto pratico, scopriamo che il primo Napoli di Ancelotti non ha fatto poi così male. Infatti, gli azzurri hanno comunque confermato il secondo posto della scorsa stagione con un +8 sull’Inter più che rassicurante. Nelle competizioni internazionali la sfortunata eliminazione ai gironi di quest’anno, dove il Napoli ha saputo tenere testa a compagini di assoluto spessore come Liverpool e PSG eguaglia il terzo posto dello scorso anno, dove il Napoli fu però privato del passaggio del turno dall’abbordabile Shakhtar Donetsk, eliminato, poi, agli ottavi dalla Roma.

In Coppa Italia, gli azzurri sia lo scorso anno che questo, sono stati eliminati ai quarti di finali, rispettivamente da Atalanta e Milan. Concludendo, infine, con l’Europa league, la squadra campana ha saputo, quest’anno, raggiungere i quarti, migliorando l’eliminazione ai sedicesimi dello scorso anno. Dunque,guardando ai risultati sportivi le differenze non sono poi così esorbitanti. Inoltre, andando a confrontare il primo anno dei due allenatori: con un pieno di vittorie Ancelotti potrebbe raggiungere gli 82 punti del primo Sarri, mentre il primo Napoli del tecnico, attualmente in forza al Chelsea fu ,come nella scorsa stagione, ugualmente eliminato ai sedicesimi di Europa league e ai quarti di Coppa Italia.

PHOTO CREDITS: Gazzetta
Lo Shakhtar, squadra che eliminò il Napoli dalla Champions league dello scorso anno.

Fiducia

Inoltre l’infortunio di un calciatore fondamentale come Raul Albìol e le cessioni di Rog e Hamsìk nel mercato invernale hanno diminuito sensibilmente le soluzioni di Ancelotti, costringendolo numerose volte ad arrangiarsi o a cambiare ruolo ai suoi calciatori. Servirà, sicuramente, più fortuna e un ulteriore salto di qualità per la prossima stagione. Ancelotti resta sicuramente il pezzo pregiato da cui ripartire: la sua sapienza calcistica e la consapevolezza che il nuovo progetto è appena iniziato devono dare fiducia ai tifosi azzurri.

Anche con Sarri il massimo livello di squadra e di gioco non fu, ovviamente, raggiunto il primo anno. Solamente nel corso del triennio gli azzurri riuscirono ad ottenere una compattezza e unità di intenti davvero invidiabile. Inoltre, togliere il tricolore ad una squadra come la Juventus, capace di uccidere il nostro campionato per ben 8 stagioni di fila, non è ovviamente un compito facile, da poter raggiungere così facilmente. Ancelotti, però, è sicuramente l’uomo giusto su cui poter contare per poter costruire qualcosa di importante in vista delle prossime annate.

Tra un calciomercato tutto da programmare, con una rosa da ringiovanire e diversi giocatori che sembrano essere giunti al capolinea della loro esperienza con la casacca azzurra, si presenta, dunque, un’estate molto movimentata in casa Napoli, da vivere intensamente e con passione, come sempre fatto fin’ora.

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Carlo Ancelotti, l’allenatore su cui il Napoli ha puntato per tornare a vincere.