Nichel, allergia e sensibilità

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Di Redazione Metropolitan

Credo che quasi tutti conosciate una di quelle persone che « non può mangiare niente »; nella mia famiglia la povera « sfortunata » è la fidanzata di mio cugino, che al banchetto del pranzo è sempre costretta a fare delle scelte.

Ha passato un certo periodo durante il quale, dopo i pasti, soffriva di forti mal di testa, nausea e febbre e alla fine è risultata essere allergica al Nichel.

Ne sento parlare da qualche tempo e oggi colgo la palla al balzo per spiegarvi in breve di cosa si tratta.

Cos’è il Nichel 

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Si tratta di un metallo argenteo naturale, è il quinto elemento più diffuso sulla terra e lo si trova nei più svariati prodotti come batterie ricaricabili, rubinetti, gioielli, chiavi, cosmetici e anche piante e alimenti.

Nichel ed Ecosistema

Se per gli essere umani il Nichel si rivela essere un potenziale pericolo, per alcuni esseri viventi ricopre un ruolo essenziale. Per batteri, funghi inferiori e piante infatti, la presenza di nichel è fondamentale alla loro funzione all’interno dell’ecosistema.

Negli animali poi, un basso contenuto di Nichel può determinare problemi come calo dei globuli rossi, calo dell’emoglobina, riduzione dell’assorbimento di ferro, disfunzioni del metabolismo e problemi di crescita. 

Infine, proprio per i motivi citati sopra, anche il nostro organismo, seppur in maniera molto limitata, ha bisogno di assorbire Nichel. Si calcola infatti che il fabbisogno giornaliero vada dai 10 ai 30 milionesimi di grammo ma in Italia le cifre sono nettamente superiori fino a raggiungere i 300-400 milionesimi.

Cosa vuol dire essere allergici o sensibili al Nichel

Un numero sempre maggiore di persone sta, negli ultimi tempi, dimostrando essere sempre più sensibile al Nichel e l’allergia a questo metallo è sempre più diffusa. In Italia per esempio, circa il 32% della popolazione riscontra un’alta sensibilità alla sostanza e sono le donne a essere le più colpite.

L’allergia si può sviluppare a ogni età ma spesso è verso i trent’anni che si manifestano i primi sintomi.

Esistono due tipi di allegria: quella da contatto e quella dovuta alla consumazione di alimenti contenenti il Nichel (da consumazione?).

Ve le spiego in breve.

Allergia da contatto

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E’ la forma più diffusa di allergia e spesso i sintomi si manifestano indossando bigotteria: capitava anche a me da piccola che mi venissero come degli ematomi neri verdognoli sui lobi quando indossavo orecchini di materiale diverso da oro e argento. Questo avveniva appunto perché contenevano Nichel; stesso motivo per cui certi orologi ci lasciano il polso macchiato. 

Si parla di Dermatite Allergica da Contatto (detta anche DAC) e si manifesta tra le 12/48 ore successive al contatto con la sostanza. Le reazioni però, che solitamente restano circoscritte alla zona che è entrata in contatto con il metallo, possono essere anche altre: si può riscontrare la comparsa di zone di pelle secca che somigliano a bruciature, l’insorgere di pruriti e la formazione di vesciche.

Allergia da consumo

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Come ho spiegato nell’introduzione, il Nichel è contenuto anche in alcuni alimenti. Stilare un elenco preciso è molto difficile perché  il livello dipende dal suolo in cui gli alimenti vengono coltivati: infatti è proprio dalla terra che viene assorbito il metallo. 

Sono però da considerare anche altri elementi: la stagione di raccolta delle piante per esempio è un fattore influente; è in primavera e in autunno infatti che i livelli di nichel sono più elevati. Ancora, è da tenere presente che il metallo si concentra soprattutto nelle foglie e che, più queste foglie sono vecchie, più alto è il contenuto di Nichel al loro interno.

E’ possibile comunque identificare cioccolato, frutta secca, legumi cereali integrali e avena come cibi a maggior contenuto di Nichel. 

E’ stato anche dimostrato che la lavorazione artificiale degli alimenti, nonché la cottura in pentole di acciaio inossidabile contribuisce a innalzarne il livello.

Le reazioni allergiche più comuni, oltre a quelle citate nel paragrafo precedente, possono essere 

  • orticaria
  • eczema
  • disturbi gastrointestinali
  • disturbi respiratori 
  • mal di testa
  • febbre
  • stanchezza

Qualche consiglio

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  • Come ho accennato prima, è preferibile evitare la cottura in pentole di acciaio inox, prediligete invece pyrex, vetro, alluminio, teflon, silargan e ceramica non smaltata. Questi materiali infatti, evitano che durante la cottura i cibi rilascino le sostanze acide che attivano il rilascio del nichel dagli utensili.
  • Altro consiglio è quello di far scorrere l’acqua per alcuni minuti al mattino, in modo che qualunque residuo di metallo nelle tubature venga espulso. 
  • Ancora, se come me amate cucinare, sostituite il lievito in polvere con il bicarbonato.
  • Alcune aziende testano il contenuto di Nichel nel prodotto perciò, quando potete, leggete le etichette

Spero che questa breve scheda vi abbia chiarito un po’ le idee e che vi sia stata d’aiuto.

A presto,

Michela.