Il sedici settembre a Roma primo ciak per il postumo “Figli” ultimo film scritto da Mattia Torre con Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi.
La morte è un distillato dell’anima. L’alone dell’ignoto che aleggia attorno al defunto paralizza i viventi che si redarguiscono istantaneamente al dovuto rispetto verso l’ultimo sigillo ignorando e dimenticando vizi e peccati dello scomparso che assurge, esalato l’ultimo respiro, all’assoluta perfezione, a tutto il meglio che un uomo possa rappresentare nella sua vita. Solo per rare eccezioni il giudizio della morte coincide con quello della vita. Mattia Torre è una di queste eccezioni.
Sceneggiatore, scrittore e regista geniale morto a quarantasette anni il recente luglio dopo una lunga lotta contro il cancro cinico e bestiale. Capace di ironizzare sulla sua stessa sofferenza con “La linea verticale”, l’opera di Mattia Torre ha rappresentato il recupero di un’ironia schietta e pungente con tratti di iperbolico surrealismo che paradossalmente si specchia col quotidiano. Autore della serie che è ormai culto, nel senso proprio di venerazione, “Boris”, mitologica e inarrivabile per qualità della satira che la impregna. Nel duemiladiciannove pubblica “In mezzo al mare” raccolta di sette atti comici, e iconici, testamento artistico di un uomo talmente attaccato alla vita da riuscire a capire visceralmente l’uomo e, con “Perfetta”, anche la donna nel mezzo delle fasi mestruali, essere in continua metamorfosi che Mattia radiografa come un ginecologo della psiche.
Il sedici settembre a Roma sono iniziate le riprese di “Figli” primo film tratto da uno dei suoi monologhi che avrebbe dovuto girare lui stesso. A dirigerlo sarà Giuseppe Bonito suo inossidabile compagno professionale. I protagonisti gli amici Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi e a circondarli un cast corale di fedelissimi di Mattia Torre: Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Andrea Sartoretti, Massimo de Lorenzo. Nicola e Sara una coppia felicemente sposata con una figlia di sei anni sarà imprevedibilmente sconvolta dall’arrivo del secondo figlio. Ultimo atto di una carriera strappata indocilmente alla vita, l’omaggio definitivo a Mattia Torre, favolosa eccezione.