Re’Cioto, una vera scoperta al Pigneto

Foto dell'autore

Di Alessia Spensierato

Non è un posto che scopri al volo, che becchi di passaggio o per caso, Re’Cioto lo devi cercare. Eh già, lo devi trovare, ma quando lo scopri non te ne vuoi più andare.

La bellezza della qualità, quella vera e ricercata, quella sensazione di verità e purezza nel cibo che ormai si è persa o forse si è dimenticata.

Appena entri da Re’Cioto, ti rendi conto di aver messo piede in una vineria vera, che ti affascina e ti rapisce dalla bontà della semplicità verso l’amore per il cibo, ma quello buono, quello di qualità che non trovi facilmente. L’ambiente soft e ben curato nella sua eleganza più semplice ti rapisce e ti trasporta in una nuova dimensione, lontano da tutto e tutti.

Dalla carne di fassona piemontese al prosciutto di bassiano di massima qualità, stagionato 24 mesi, al miglior vino della zona e alle riserve di alto livello tra uno scaffale e l’altro: questo è Re’Cioto.

La ristorazione è un’arte, solo in pochi possono capire quanto sia importante il buon cibo ed il buon bere, pochi eletti riescono a distinguere una carne di una certa qualità rispetto ad un’altra o assaporare un gran vino di riserva rispetto a quello di “passaggio”.

Re Cioto nasce dall’omonimo vino e dalla “ciotia” che in calabrese vuol dire “follia” , eh già, stiamo parlando di una pazzia della bellissima coppia che lo gestisce, un equilibrio amalgamato perfettamente: Fabio e Graziella.

Metropolitan per caso ha conosciuto questo posto e vuole raccontare agli amici romani e non, la bellissima esperienza che ha vissuto: il buon cibo è famiglia, una cosa rara e potente da trovare e avere, da Re’Cioto vi sentirete accolti, come se foste a casa ed immersi tra un vino di eccellenza ed un cibo di qualità che a Roma spesso manca.

Fabio e Graziella nella loro semplicità, ci regalano quel fiocco magico di una serata perfetta tra un calice di vino ed una tartara di fassona “preparata alla francese”, quasi quanto un orgasmo chimico e mentale ed esplosivo possa creare qualsiasi droga sensitiva.

Alessia Spensierato