Roma: “Rinascimento Giallorosso” da preservare

Foto dell'autore

Di Andrea Mari

La Roma batte il Torino 3-2 nella cornice casalinga dello stadio Olimpico infliggendo ai granata di Mazzarri la prima sconfitta esterna della stagione. I tre punti, importanti per rincorrere il quarto posto, sono arrivati grazie alla buona prestazione che la banda Di Francesco ha profuso all’interno del rettangolo verde di gioco. Esiste, però, un’altra notizia importante: i giovani presi da Monchi nella scorsa estate, finalmente, hanno abbandonato la culla dell’incertezza diventando sempre più decisivi nell’economia del club giallorosso.

Zaniolo ed Under al Bernabeu (Credit: Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse)

Tutti felici, o quasi: il calciomercato operato dall’ex dirigente del Siviglia, a quanto pare, vive l’alba del suo primo giorno. In ritardo rispetto alla tabella di marcia, vero, ma il processo inizializzato da Monchi sembra registrare i primi, caldissimi raggi di sole. Il tepore ristoratore dell’astro luminoso capace di donare la vita a tutte le forme viventi, riscalda Trigoria con i suoi benefici effetti facendo, così, sbocciare il talento (a tratti sommerso) dei numerosi giovani approdati nella Capitale durante le torride giornate estive dello scorso calciomercato. Chiamiamolo “Rinascimento Giallorosso”: come una delle epoche più importanti per la storia dell’umanità, anche questa romanista appare quasi benedetta dalla sua musa sportiva. L’uomo messo al centro del mondo, le scoperte rivoluzionarie in ogni campo scientifico e sociale e la fioritura di ogni forma d’arte contribuirono ad elevare il tenore medio della vita dopo anni caratterizzati da tante, forse troppe, difficoltà. Il paragone è ambizioso ma calzante e potrebbe rispecchiare fedelmente l’andamento della stagione romanista: dopo le molteplici incertezze che trovavano terreno fertile nella palude delle prestazioni scialbe, i capitolini hanno ingranato la marcia giusta vincendo cinque delle ultime sei gare ufficiali disputate. La vittoria casalinga ottenuta contro il Torino (LEGGI LA CRONACA DEL MATCH) potrebbe rappresentare il manifesto perfetto di questo strambo accostamento culturale e sportivo.

Pellegrini con la maglia della Roma (Credit: Giallorossi)

Spieghiamo perché: le ultime affermazioni sono state sospinte dalla forza motrice dei molteplici talenti planati su Trigoria nell’ultimo calciomercato. Il lavoro dell’attuale direttore sportivo giallorosso è stato oggetto di aspre critiche da parte dei mass-media e tifosi ma, ultimamente, la “semina spagnola” sembra aver generato boccioli che, lentamente ma inesorabilmente, si stanno facendo spazio nel difficile ambiente romano sbocciando meravigliosamente. Neanche a dirlo, i petali sono di colore giallorosso. Pellegrini, Cristante, Zaniolo, Under, Kluivert, Schick, Luca Pellegrini e Karsdorp (senza contare il poco utilizzato Coric e l’esordiente Riccardi) rappresentano l’Eldorado romanista: giovani, talentuosi, pronti per giocare nella massima serie e…decisivi. Lo svecchiamento della rosa voluto da Pallotta ed operato da Monchi inizia a proporre i primi, succosi frutti in una stagione che, pur non essendo perfetta, vede la Roma ancora in corsa per i tre obiettivi minimi stagionali: corsa Champions League, ottavi di finale della competizione regina a livello europeo e passaggio del turno in Coppa Italia. Poteva davvero andar peggio, alla fine. I capitolini mettono in campo esuberanza e tecnica ma, spesso, pagano la classica inesperienza giovanile che, a tratti, complica lo svolgimento dei match romanisti. Vedi Roma-Torino o Cagliari-Roma. Questa sorta di Rinascimento deve essere preservato dalle nubi minacciose della prossima sessione estiva di calciomercato. Non è di certo una novità per i tifosi romani: la proprietà americana ha abituato il sostenitore capitolino alla compravendita dei talenti nella rosa e le buone prestazioni dei numerosi giovani non sono sfuggite agli occhi attenti dei numerosi osservatori.

Pericoli dal calciomercato?

La nemesi delle prestazioni positive, per la Roma, si chiama calciomercato. Gli “enfant terrible”  messi in vetrina da mister Di Francesco non hanno lasciato indifferenti i numerosi club (italiani ed europei) che potrebbero bussare alla porta di Monchi per imbastire delle trattative. Dall’attuale lista dei “giovani osservati” possiamo escludere Luca Pellegrini e Ante Coric: i due calciatori, infatti, non hanno trovato moltissimo spazio nelle rotazioni del tecnico abruzzese e per loro si profila una partenza estiva in prestito per permettergli di sintetizzare tutto il loro talento. Tutti gli altri, invece, potrebbero essere l’oggetto dei desideri di numerose società: Lorenzo Pellegrini ha attirato, ad esempio, gli sguardi di club potenti come Manchester United, Juventus e Paris Saint-Germain. La clausola rescissoria del centrocampista non regala serenità ai capitolini nonostante le ultime dichiarazioni d’amore del calciatore uscito dal vivaio romanista: “Vorrei essere il capitano della Roma. Se ascolto notizie di mercato, spengo la televisione!” A volte, però, non basta la ferma volontà di rimanere. Vedi Nainggolan. Anche Under è finito sotto la lente d’ingrandimento di due compagini estremamente facoltose come Bayern Monaco ed Arsenal: i bavaresi sono alla ricerca di nuova linfa sugli esterni dopo l’egemonia pluriennale del duo Robben-Ribery mentre i londinesi sono da sempre attenti all’esplosione dei giovani talenti in giro per l’Europa. Monchi avrebbe rifiutato un’offerta di 55 milioni di euro in inverno. Assalto rimandato all’estate?

Diversa la situazione per il trio formato da Kluivert, Schick e Karsdorp: i tre calciatori, infatti, stanno dimostrando segnali di ripresa incoraggianti dopo aver passato un periodo piuttosto ombroso e le cessioni sembrano distanti. A meno di clamorose scelte: la Roma ha dimostrato di saper rivoluzionare profondamente la rosa, nessuno è al “sicuro” dal vulcanico dirigente iberico. Arriviamo, infine, ai due centrocampisti che, assieme a Pellegrini, potrebbero diventare i pilastri dei capitolini e della Nazionale italiana di Roberto Mancini: Cristante e Zaniolo. La mezzala arrivata dall’Atalanta, dopo un inizio stentato, convince sempre più gli addetti ai lavori per le molteplici qualità iniettate all’interno del rettangolo verde di gioco e diversi club, soprattutto nostrani, osservano attentamente l’evolversi della situazione. Il simbolo di questo Rinascimento, però, possiede le fattezze di Zaniolo: arrivato nel totale anonimato nella trattativa “catastrofica” che portò Nainggolan all’Inter, il numero ventidue romanista ha scalato le gerarchie in virtù di prestazioni da predestinato. Mentre i dirigenti cercano di blindare il gioiello con il rinnovo contrattuale, arrivano voci tempestose dalla Spagna: il Real Madrid è vigile sul ragazzo.

Zaniolo esulta dopo la rete al Torino (Credit: LaPresse)

Dipinta così, me ne rendo conto, sembra una situazione disperata che vede il vascello romanista assediato dai venti di tormenta provenienti dall’Europa. Non è esattamente così ma il dubbio, vedendo la recente cronistoria dei trasferimenti, potrebbe assalire il tifoso capitolino. Tra diversi punti interrogati, però, esiste una certezza granitica: il “Rinascimento Giallorosso” deve essere difeso e preservato per permettere alla Roma di creare un’ossatura solida e vincente per gli anni che verranno. Una linea verde sbocciata a Trigoria, fiorita all’ombra del Colosseo che dovrà ingiallire sotto la Curva Sud…

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI DELL’AUTORE

Pagina Facebook dell’autore

Account Twitter autore

Pagina Facebook Metropolitan Magazine Italia

Account Twitter ufficiale Metropolitan Magazine Italia