Rugby | Un ranking al contrario

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Di Redazione Metropolitan

Nel ranking World Rugby siamo soliti vedere sempre le prime posizioni della classifica. Andando a scorrere in fondo scopriamo alcune nazionali di cui non sappiamo l’esistenza. Andiamo ad osservare chi occupa i posti bassi di questa classifica.

Il ranking, è una classifica speciale fatta di difficili calcoli matematici che analizza l’andamento delle squadre sportive in determinati periodi. Ogni sport come nel rugby viene osservato per capire quali sono le squadre che in un determinato momento stanno andando meglio o, quelle che magari sono in situazioni difficili.

Nel ranking World Rugby il primo posto è occupato saldamente dagli All Blacks che fanno di questo sport una vera e propria religione. Difficilmente qualcuno riuscirà a spodestare i campioni del mondo in carica dal trono di nazionale più forte.

A seguire possiamo trovare le altre nazionali che si scambiano i primi posti classifica tra cui Galles, Irlanda, Inghilterra e cosi via. La nazionale italiana al momento occupa la 14^ posizione.

Oggi vogliamo proporre una lettura al contrario del ranking, vogliamo partire dal basso e parlare delle nazionali che sono in fondo a questa speciale classifica. Sul sito di World Rugby è possibile consultare le nazionali che occupano le ultime posizioni, alcune delle quali è difficile anche trovare notizie. Andiamo a scoprire quali sono.

105° posto – Samoa Americane

Nell’ultima posizione troviamo le Samoa Americane, un piccolo arcipelago nel Pacifico meridionale dipendente dagli Stati Uniti, Un insieme di piccole isole che conta circa 54000 abitanti. Eh già nonostante per uno stato cosi piccolo è difficile mettere insieme dei giocatori per creare una squadra di rugby anche loro hanno una propria nazionale e una propria federazione.

Nata nel 1990 la federazione delle Samoa Americane è affiliata al World Rugby dal 2012. La propria nazionale conosciuta con il nome di Talavalu – nome di un’arma da guerra tradizionale samoana – hanno giocato il loro primo incontro internazionale nel settembre del 1983 contro le Samoa occidentali in occasione dei giochi del Sud del Pacifico in quella che è ancora la peggior sconfitta della nazionale, partita conclusa con il risultato di 55-0. Dal 2015 partecipano alla Oceania Rugby Cup dove proprio nell’anno dell’esordio hanno ottenuto il terzo posto.

Nonostante sia un piccolo stato immerso nel Pacifico è riuscito a creare grandi campioni che hanno fatto la storia di questo sport, per citarne uno il 2 volte campione del mondo con la Nuova Zelanda Jerome Kaino.

Logo della Nazionale della nazionale delle Samoa Americane con il simbolo in alto a destra che rappresenta il Talavalu – Credit: Amerika Samoa Rugby Union

104° posto – Vanuatu

La nazionale di rugby del Vanuatu rappresenta l’omonima repubblica situata nel Sud Pacifico. Ha fatto il suo debutto internazionale nel 1966 contro Wallis e Futuna. Affiliata Al World Rugby nel 1999 fa parte dell’organo regionale di rugby dell’Oceania e rientra tra le nazionali di terza fascia. Questa nazionale in totale ha disputato 13 match ufficiali perdendone ben 12. Ultima vittoria infatti risale proprio al 1966.

103° posto – Grecia

La Grecia, conosciuta al mondo non solo per la sua storia e le sue bellezze archeologiche ma anche per essere un paese che ama lo sport e per  aver “inventato le olimpiadi”, eppure guardando il ranking del rugby si trova al terz’ultimo posto. Sicuramente gli ellenici non amano più di tanto il rugby. Questa nazionale è molto giovane infatti la sua prima partita internazionale risale al 2005 contro l’Austria. Partita persa per 52-3 e, ancora adesso rimane la sconfitta più pesante nella giovine storia del rugby greco.

102° posto – Indonesia

Soprannominati Rhinos dal simbolo che li distingue – il rinoceronte – la nazionale dell’Indonesia ha una storia molto recente, infatti nasce nel 2006, anno della prima partita internazionale persa contro la Cambogia per 30-7. Nata per partecipare al torneo 6 division sancito dall’IRB tra Brunei Laos e Cambogia. Anch’essa è inserita tra le nazionali di terzo livello senza esperienze nella Rugby World Cup. L’ultima vittoria risale al 2014 nella sfida contro il Guam, partita finita 10-11.

101° posto – Monaco

Anche il piccolo principato bagnato dal Mar Ligure ha la sua nazionale di rugby. La federazione monegasca nasce nel 1996 e si affilia due anni dopo all’IRB. Attualmente inserita tra le nazionali di terza fascia gioca le sue partite allo Stade de Iscles.

L’Esordio internazionale è avvenuto il 1 luglio 1996 in una partita contro il Lussemburgo finita con il risultato di 8 pari. L’ultima vittoria ufficiale risale al 2009 contro l’Azerbaijan, risultato finale di 38-12.

Il principato ha anche una squadra di club allenata attualmente dall’ex azzurro Luciano Orquera. Chissà se il principe Alberto è mai andato a vedere una partita della propria nazionale di rugby.

Luciano Orquera allenatore del Monaco – Credit: La Gazette de Monaco

100° posto – Isole Salomone

Questo arcipelago situato in Oceania. Facendo parte del Commonwealth britannico ha subito l’influenza del rugby da parte degli inglesi. L’esordi internazionale è avvenuto nell’agosto del 1969 contro Papua Nuova Guinea che si è imposta per 23-5. Tre giorni dopo la partita d’esordio hanno subito la peggior sconfitta nella loro storia contro le Fiji con un pesante 3 a 113.

La nazionale ha partecipato per 2 volte al torneo di qualificazione alla Coppa del Mondo (2003-2007) senza riuscire mai nell’impresa di qualificarsi.

Nazionale di rugby delle Isole Salomone – Credit: Ron Zwiers

Queste sono le nazionali che occupano gli ultimi posti nel ranking World Rugby nella disciplina maschile, chissà se un giorno riusciranno a risalire in alto alla classifica e brillare nel panorama rugbystico internazionale e chissà se un giorno vedremo anche la nazionale di rugby di città del Vaticano.