Siria, muore Giovanni Francesco Asperti, combattente italiano delle forze curde

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Di Redazione Metropolitan

Le milizie curde di difesa popolare danno notizia della morte del 50enne Giovanni Francesco Asperti, volontario italiano di Bergamo.


La comunicazione ufficiale dello Ypg ne dà notizia, e la Farnesina conferma.

credits: ilgiornale.it

La morte sarebbe avvenuta un mese fa durante uno sfortunato incidente nei pressi di Derik nella zona nord orientale della Siria. Le circostanze della morte non sono state ancora chiarite, non si sa ancora se sia possibile recuperare il corpo e se Asperti avesse lasciato indicazioni al momento dell’arruolamento.
Lascia la moglie e due figli.

I miliziani scrivono: “Asperti, che aveva preso il nome di battaglia di Hiwa Bosco, durante tutta la sua vita nella lotta di liberazione ha dato esempio di vera vita rivoluzionaria e ha sempre agito sulla base di questi valori fino all’ultimo momento della sua vita. Aveva preso parte alla lotta contro lo Stato islamico nel Rojava e nel Nord della Siria.

La notizia della morte è confermata da fonti della Farnesina ed il consolato italiano ad Erbil segue il caso con la massima attenzione ed è in stretto contatto con i familiari per prestare loro ogni tipo di aiuto.

L’Eco di Bergamo scrive: “Manager di Ponteranica, aveva fatto credere di essere partito a fine luglio per un viaggio di lavoro su una piattaforma petrolifera del Kuwait”.

In paese Asperti era molto conosciuto: il padre, medico, per anni aveva collaborato con la Cgil per la salute sui luoghi di lavoro ed era tra i fondatori del Manifesto insieme a Lucio Magri.

Il sindaco di Ponteranica Alberto Nevola scrive su Facebook: “Non è questo il momento della curiosità morbosa, è il momento di essere comunità e di stringersi intorno alla famiglia di Giovanni.

Una guerra che dura ormai da quattro anni quella dei miliziani dello Ypg contro i jihadisti dello Stato islamico e grazie all’aiuto dei raid aerei americani è stata possibile la cacciata dei terroristi da alcuni territori, a partire da Kobane e Raqqa.

Sui social arriva il cordoglio di un attivista italiano, Claudio Locatelli, che esprime il dolore dovuto ad ogni combattente che ha scelto la via del campo.

Locatelli, dopo aver svolto attività di volontariato tra i terremotati di Amatrice, era partito alla volta dell’Iraq per unirsi alle milizie curde contro quelle dello Stato islamico.
La sua esperienza è raccontata in un libro.

I combattenti curdi danno notizia anche della morte di un altro combattente, Baquir Nahsan, ucciso il cinque gennaio a Deir- ez- Zor.

Francesca Ricciuti