Storia e scienza del glifosato

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Di Redazione Metropolitan

La N-fosfometil-glicina, comunemente nota come glifosato, fu scoperta negli anni ‘70 dal chimico statunitense J. E. Franz e commercializzata col nome di Roundup® dalla Monsanto (US patent 3799758).

Siccome è efficace e sicuro (i dati mostrano che non è tossico per gli animali che lo assumano accidentalmente) il Roundup® divenne rapidamente l’erbicida maggiormente utilizzato negli USA, anche a seguito dell’introduzione in commercio di colture resistenti commercializzate dalla Monsanto con il nome di “Roundup Ready” o “RR”.

Il glifosato è un inibitore di dell’enzima, 5-enolpiruvilshikimato-3-fosfato sintasi, coinvolto nella via di sintesi dell’acido shikimico, un precursore degli amminoacidi aromatici Fenilalanina, Tirosina e Triptofano. Questa via metabolica è presente esclusivamente nelle piante e nei batteri; le piante sono infatti organismi autotrofi, non essendo capaci di “mangiare” si “fabbricano” da sole gli alimenti di cui le loro cellule hanno bisogno per crescere e sopravvivere usando l’energia del sole. Noi d’altro canto questi aminoacidi li assumiamo attraverso la dieta.

La molecola di Glifosato [Fonte: Wikipedia]Per molti anni il glifosato è stato preso di mira come “male assoluto” da attivisti e associazioni ambientaliste, tuttavia tutti gli studi di cui è stato oggetto non hanno evidenziato alcun rischio significativo a breve o a lungo termine per la salute umana. Il primo studio a mostrare rischi per la salute animale e a riportare un sostanziale aumento dei casi di tumore nei topi è stato lo studio pubblicato da Séralini del 2012, che è stato ritirato dopo le molte critiche ricevute per la scarsa qualità delle tecniche d’analisi e delle condizioni degli animali.

Recentemente l’Agricultural Health Study (AHS) ha studiato la prevalenza di tumori e linfomi non-Hodgkin (NHL) negli operatori agricoli esposti al glifosato. Lo studio del 2005 riporta nessuna significativa associazione tra tumori e NHL nei lavoratori esposti al glifosato. Nonostante gli studi epidemiologici e le evidenze sperimentali escludano una relazione tra glifosato e tumori l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel 2015 ha riclassificato il glifosato come “possibilmente cancerogeno” citando studi che dimostrerebbero la mutagenicità e la cancerogenicità del glifosato.

Pochi mesi fa Andreotti e collaboratori hanno pubblicato la “follow-up” dell’AHS del 2005. Lo studio conclude che non è esiste alcun significativo incremento nell’incidenza di tumori e NHL nei soggetti esposti al glifosato rispetto ai non esposti.

Ovviamente la salute dei lavoratori è un tema importante ma alla luce dei dati epidemiologici non c’è  nulla di cui preoccuparsi.

Qualche mese fa è scoppiata la polemica contro i grani importati per fare la pasta, accusati di avvelenarci con il glifosato. L’importazione di grani dall’estero, da paesi con legislazioni diverse, è prassi comune, è quindi abbastanza facile imbattersi in questo problema. Ci stiamo avvelenando con la pasta? No

A differenza della IARC, l’EFSA – l’ente che regola la sicurezza alimentare in Europa – non considera il glifosato come cancerogeno. In ogni caso, per qualsiasi cosa – che sia cianuro o acqua –  per essere tossica una sostanza ha solo bisogno di raggiungere una dose minima; per il cianuro sarà molto bassa, per l’acqua sarà molto alta, ma in entrambi i casi questa soglia esiste. Ed è la stessa cosa per il glifosato: l’EFSA fissa questa soglia a 0.5 mg per kg di peso corporeo. Prima di stare male, quindi, un uomo di 80 kg dovrebbe assumere 40 mg di glifosato.

In rete esistono molte analisi di paste famose, in particolare un pastificio ha voluto pubblicizzare i propri prodotti come glifosato-free confrontandoli con altre marche. Il valore più alto che sono riuscito a trovare – ometto le marche della pasta – è pari a 0.301 mg di erbicida per kg di pasta, il valore più basso è invece di 0.013 mg per kg. Riprendiamo l’uomo di 80 kg di prima: per raggiungere il suo quantitativo di dose tossica e considerando il valore più alto trovato, dovrebbe mangiare qualcosa come 133 kg di pasta! Se poi i calcoli li facciamo con la dose più bassa, i kg diventano addirittura 3077 (non è un errore: tremilasettantasette chilogrammi di pasta in un giorno solo)

Preoccupati per i bambini? Beh, per 20 kg di peso le quantità diventano 33 kg nella peggiore delle ipotesi e 769 kg nella migliore. All’inizio dello svezzamento, 5 kg:  8 o 192 kg. Quanti neonati conoscete che mangiano 8 kg di pasta in un giorno solo?

Inoltre, non esiste nemmeno il pericolo di accumulo: Extoxnet, un consorzio formato da USDA e varie università americane che si occupa di valutare la tossicità dei pesticidi, dichiara che il glifosato non ha mostrato alcuna tendenza ad accumularsi nei tessuti animali, in particolare nel tessuto adiposo.

Si può quindi consumare pasta in tranquillità.

Matteo Bonas e Giuliano Parpaglioni

 

Bibliografia:

Ward, E. M. (2017). Glyphosate Use and Cancer Incidence in the Agricultural Health Study: An Epidemiologic Perspective.

Greim, H., Saltmiras, D., Mostert, V., & Strupp, C. (2015). Evaluation of carcinogenic potential of the herbicide glyphosate, drawing on tumor incidence data from fourteen chronic/carcinogenicity rodent studies. Critical reviews in toxicology, 45(3), 185-208.

Séralini, G. E., Clair, E., Mesnage, R., Gress, S., Defarge, N., Malatesta, M., … & De Vendômois, J. S. (2012). RETRACTED: Long term toxicity of a Roundup herbicide and a Roundup-tolerant genetically modified maize.

De Roos, A. J., Blair, A., Rusiecki, J. A., Hoppin, J. A., Svec, M., Dosemeci, M., … & Alavanja, M. C. (2005). Cancer incidence among glyphosate-exposed pesticide applicators in the Agricultural Health Study. Environmental Health Perspectives, 113(1), 49.

Andreotti, G., Koutros, S., Hofmann, J. N., Sandler, D. P., Lubin, J. H., Lynch, C. F., … & Silverman, D. T. (2017). Glyphosate use and cancer incidence in the Agricultural Health Study. JNCI: Journal of the National Cancer Institute, 110(5), 509-516.

IARC. Some organophosphate insecticides and herbicides. In: IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. Lyon: International Agency for Research on Cancer; 2015.

La valutazione del rischio spiegata dall’EFSA: Il Glifosato

Glifosato: l’EFSA ne aggiorna il profilo tossicologico

EXTOXNET: Pesticide Information Profile – Glyphosate