The Lamia Enchantment di Doctrina Natura

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Di Redazione Metropolitan

Il 9 gennaio è uscito The Lamia Enchantment di Doctrina Natura con la label napoletana Ordinamento Selettivo

The Lamia Enchantment di Doctrina Natura è l’Ep uscito con Ordinamento Selettivo, l’etichetta dell’artista napoletano Loris Grimaldi. Una selezione di artisti e musica che collega lo spirito profondo e dark della techno ad ambienti musicali affascinanti ed inesplorati.

Loris Grimaldi veste i panni di un Virgilio che ammicca a coloro che vogliono trascinarsi nell’incertezza della partenza e del ritorno, posponendo la ragione all’istinto, forti del mistero che li inghiottirà.

Infatti, Grimaldi uscito anche su Children of Tomorrow etichetta di Arnaud Le Texier, non ammette la scusa di non osare e di non smarrirsi, a riprova che il concetto da lui perseguito è costituito da due facce della stessa medaglia: istinto e razionalità.

È il caso del disco The Lamia Enchantment di Doctrina Natura.

Il nome è tutto un programma. Doctrina Natura esiliato tra la razionalità di esporre le normative della legge della natura e l’incessante istinto di sovvertirle, produce un Ep in cui lo scontro tra le due contendenti s’evince in una passione logorante e tormentata.

Le atmosfere paranoiche, violente e malinconiche hanno il sapore di un amore perduto, quello che si racconta o semplicemente si tiene per sé, esplodendo nella solitudine di sentimenti reconditi che non verranno mai a galla, affondando. Sedotti e abbandonati.

Ulteriori rappresaglie gioverebbero solo all’autore e non all’ascoltatore, quest’ultimo ignaro di dover ritrovare un calice colmo di gocce del suo stesso sangue.

Ascoltando le modalità riverberate e filtrate di spezzoni techno, deep techno, dark con agglomerati acidi e trance, il disco viene intitolato The Lamia Enchantment, tradotto: lamia incantata o d’incanto.

Lamia, figura mitologica, esordì nell’antica Grecia, anticipando il neologismo che poi avrebbe descritto forse meglio, o forse peggio la figura del vampiro. La lamia era una figura femminile in parte animale, che seduceva uomini e si cibava del loro sangue e della loro carne. Come ogni mito, il riferimento si collega a quei gran villani degli Dei, dei loro comportamenti umani che sfociavano nella particolarità di non dover dare conto a nessuna legge divina.

Ignaro dei contenuti ai quali si può e per alcuni versi si deve ambire, l’incanto di incontrare questa figura sottoforma di vinile è l’ascolto. La seduzione assume un connotato circospetto, quasi a edulcorare una cornice che non esiste, mosso tra l’ambizione di allietare l’amante e l’egoismo di soddisfare la propria sete di sangue. Rimodulando le frequenze e i timbri, mai toccando il melodico, The Lamia Enchantement, sembra pervaso da una smania di rincorrere la vittima ed abusarne, donando linfa vitale ad un aspetto psicologico perso nell’ossessione, redimendo la pura e autentica razionalità.

Mosso dall’istinto, il perseverare sfocia nel diabolico e il remix dello stesso Grimaldi della traccia Downfall affiancato da Of Mud And Bones, amplifica la voglia di non destar sospetti, nascondendo i canini aguzzi dietro labbra soffici pronte al bacio traditore.

Un ponte tra l’adrenalina mista a rabbia e la redenzione mescolata all’insoddisfazione, rendono il disco un concentrato di ipotesi di un ragionamento deduttivo, cercando di arrivare ad una tesi priva di dimostrazione, sottolineando il labile confine fra l’omologazione e la standardizzazione.

Doctrina Natura si è lanciato nella selva oscura, facendosi largo tra lamie e vampiri, e noi con lui, sedotti dal profumo di una natura sonora selvaggia, priva di regole divine.