#ThrowbackManga: La malinconia di (quella pazzoide) Haruhi Suzumiya

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Di Arianna

Puntuali come un orologio torna la rubrica #ThrowbackManga, che vi porterà alla scoperta dei titoli più belli e più interessanti degli ultimi anni

Haruhi Suzumiya: la storia

Avete sentito la mia mancanza, vero? Ebbene, la scorsa settimana siete tornati nel mondo di FullMetal Alchemist (se non l’avete ancora letto vi costringerei a farlo qui) ma stavolta non si scampa, ecco un nuovo manga da (ri)leggere. Dipende dai casi. Stavolta non ci sono Kleenex o secchielli per contenere le vostre lacrime. Potrete leggere questa recensione solo se siete alieni, viaggiatori del tempo o esper.

 

 

E’ così che si apre l’opera pazzoide intitolata La malinconia di Haruhi Suzumiya (in lingua originale Suzumiya Haruhi no yūutsu) una light novel a cura di Nagaru Tanigawa e Noizi Ito ai disegni, edita da Kadokawa nel 2003. In Italia viene portata alla luce da J-POP nel 2011. L’opera è completa e conta 11 volumi. Il vero successo de La malinconia di Haruhi Suzumiya arriva con la diffusione dell’anime che permette di raggiungere anche il resto del mondo nel 2006. L’anime viene prodotto da Kyoto Animation e diretto da Yutaka Yamamoto e raggiunge un successo strepitoso. In Italia viene trasmesso da Rai 4 nel 2010.

 

E la trama? Il protagonista e voce narrante è Kyon, un liceale già deluso dal mondo e dalla sua noia. Ma a spezzare questo apatico incantesimo arriva una ragazzina, tutta sicura e particolare, a fare il suo discorso alla classe. Lei è Haruhi Suzumiya, liceale anche lei, affermando che non ha alcun interesse per gli essere umani. Lei è interessata solo a creature fantascientifiche, esper, cyborg, viaggiatori del tempo, alieni.. Insomma, agli occhi di tutti sembra una pazza. E anche ai nostri.

Ma Kyon non la trova poi così stramba, e decide di parlarle. Infatti la cara e dispotica Haruhi fa sul serio. Lei è bella, brava e riesce in qualsiasi cosa faccia. Prova tutti i club della scuola, li lascia puntualmente subito dopo perché, a detta sua, sono noiosi e convenzionali. E grazie all’incontro con il mite Kyon decide di fondare un club tutto suo. La Brigata SOS a caccia di quei fenomeni paranormali di cui lei è convinta il mondo sia pieno. E come dicevamo prima, lei fa davvero sul serio.

Da qui si svilupperà una trama divertente, solida e al limite dell’assurdo che ci piace tanto e fa un bel tiro a  segno nella categoria dei manga seinen commedia. Adatto a qualsiasi pubblico, femminile e maschile (ovviamente non mancano riferimenti erotici e anche un po zozzi!).

 

Io l’ho trovato geniale, divertente perfetto per spezzare i miei grandi periodi di manga tristi e depressoidi. E alla fine del manga mi sono chiesta? E se incontrassi anch’io una Haruhi? Sarebbe una ficata pazzesca.

 

 

Arianna Lomuscio

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