Torino perde il Salone dell’auto, crisi M5S?

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Di Redazione Metropolitan

Dopo cinque edizioni, la prossima edizione si terrà a Milano. La giunta pentastellata va in frantumi: la sindaca di Torino, Chiara Appendino, minaccia le dimissioni.

È ufficiale: il prossimo Salone dell’auto non si svolgerà a Torino. Gli organizzatori, in un comunicato, annunciano che la sesta edizione si terrà a Milano, dal 17 al 21 Giugno 2020. La notizia arriva in concomitanza con gli 80 anni dello stabilimento di Mirafiori e l’inaugurazione della nuova linea di montaggio per la Fiat 500 elettrica.

Andrea Levy, presidente del Salone, ha ringraziato la città di Torino “per aver collaborato in questi 5 anni alla creazione di un evento di grande successo”. Poi ha aggiunto, in merito alla nuova sede, che il Salone di Milano sarà “un grande evento internazionale, all’aperto e con una spettacolare inaugurazione dinamica”.

La sindaca di Torino non ci sta

Chiara Appendino
Chiara Appendino, M5S, sindaca di Torino – Photo Credit: nanopress.it

TORINOChiara Appendino non ha preso bene la decisione degli organizzatori e si è scagliata contro il suo vice, Guido Montanari, per “le sue dichiarazioni inqualificabili”. Montanari, infatti, aveva aspramente criticato il Salone dell’auto.

Fosse stato per me, il Salone al Valentino non ci sarebbe mai stato. Anzi, nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatoriGuido Montanari

Montanari, su Facebook, ha scritto che le sue parole sono state travisate e strumentalizzate per giustificare “scelte già assunte”. La sua posizione, chiarisce, è favorevole nei confronti del Salone, purché vengano limitati “i tempi di montaggio e smontaggio dei padiglioni” e compensati “con interventi sulla qualità del verde”.

https://www.facebook.com/guidomontanariassessore/posts/968695520128356

In ogni caso, pochi giorni fa, nove consiglieri del M5S hanno firmato una mozione per impedire la realizzazione dell’evento nel Parco del Valentino. La sindaca aveva prontamente contattato Levy per rassicurarlo sul suo voto contrario alla mozione. Gli organizzatori, però, non le hanno dato fiducia e la sindaca si è detta “furiosa per la decisione del comitato”.

Torino perde i pezzi

Dopo le Olimpiadi, portate a casa da Milano e Cortina, la perdita del Salone è l’ennesimo schiaffo alla città di Torino. Dure le critiche di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, per il quale “Torino non può continuare a perdere tutto quello che è stato costruito con anni di lavoro e fatica dai suoi cittadini, dalle istituzioni e da tutto il sistema produttivo e territoriale”. Il presidente non riesce a capire quale sia il progetto del Comune.

Alberto Cirio
Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte – Photo Credit: viagginews.com

Per Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino, “le polemiche e le sciagurate posizioni di questa maggioranza non fanno che allontanare tutti gli eventi dalla nostra città, lasciandoci in eredità una Torino sempre più isolata e meno attrattiva”.

Anche il presidente di Confesercenti Torino, Gianfranco Banchieri, se la prende con la giunta: “Il trasferimento del Salone dell’automobile a Milano ha un colpevole preciso: il solito, da qualche anno, un’amministrazione allo sbando che evidentemente vuole male a questa città”.

In serata arriva Di Maio

Chiara Appennino ha dichiarato di volersi prendere qualche giorno per le “valutazioni politiche del caso”. Dimissioni? Difficile stabilirlo. Di certo la sindaca non vuole sottrarsi alle proprie responsabilità, come lei stessa ha dichiarato. Allo stesso tempo, però, non vuole assumersi la colpa di un fallimento che non sente suo.

Torino
Luigi Di Maio è atteso in serata a Torino – Photo Credit: newsstandhub.com

Le valutazioni politiche, intanto, le farà Luigi di Maio, atteso in serata a Torino. Il leader dei 5 stelle parlerà alle 18, nella sala congressi del Qualys Hotel Royal di corso Regina Margherita. Si tratta di un incontro decisivo, nel tentativo di ricompattare uno degli storici baluardi pentastellati.

Una missione davvero complicata, in una città governata da una giunta spezzata in due. Nel partito del No alla TAV, alle Olimpiadi e al Salone dell’auto, Chiara Appenino potrebbe dire Si.

Abbandonata dai propri consiglieri e dal proprio vice sindaco.
Si alle dimissioni.