Zamparini, la serie D e la “colla” della curva palermitana

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Di Redazione Metropolitan

Una curva divisa da tanti gruppi e su due piani, ma ad unirli l’astio verso il presidente Zamparini, artefice della discesa in serie D dei rosanero.

Ritorna la nostra rubrica sulle meravigliose tifoserie che ricoprono i nostri stadi nelle lunghe domeniche di campionato. A differenza degli Ultrà Lecce, la curva palermitana ha un background molto burrascoso e decisamente poco “amichevole”, soprattutto se si tratta dell’ex presidente Zamparini.

Cenni storici

I gruppi organizzati dei tifosi del Palermo iniziano a costituirsi intorno la fine degli anni ’70, con la comparsa del “Commandos Aquile“. Vista la forte influenza della politica di quegli anni, il Commandos era un gruppo di ultras con connotazione “rossa”, ovvero di sinistra.

Il primo segnale di spaccatura avviene qualche anno dopo con la nascita di due gruppi ultrà con ideali di destra, che fin dal principio prendono in mano la curva: le Brigate Rosanero e i Warriors Ultrà Palermo. Le Brigate mostrano subito i classici comportamenti da ultrà (cori, torce, striscioni ecc) e un organizzazione con gerarchie ben delineate. I Warriors nascono qualche mese dopo e viste le ideologie politiche, vanno subito allo scontro con il Commandos.

Zamparini e la Nord
Palermos’ Supportes during the Serie B match between U.S Citta di Palermo and A.S Cittadella at Stadio Renzo Barbera. 20 November 2017 in Palermo, Italy.Mike Palazzotto

Inizialmente i Warriors dovevano affiancare e aiutare il Commandos, ma le divergenze politiche non facevano altro che dividere la tifoseria. Dopo lo scioglimento del Commandos i Warriors hanno preso in mano tutto, allargandosi anche ai supporter di altre regioni di centro e nord.

Negli anni sono stati proprio i Warriors a instaurare rapporti con altre tifoserie, spesso si vedono tifosi del Padova e del Lecce presenti in Curva Nord. Negli ultimi anni è nata una forte amicizia con le curve di Cesena e Roma, più per l’astio comune verso altre tifoserie. Ultra ventennale è l’amicizia che lega la Curva napoletana a quella palermitana, con striscioni di saluto e vicinanza reciproci molto frequenti.

Negli anni la curva si è frammentata con la nascita di altri gruppi più piccoli, vedendo la comparsa di essi in Curva Nord Inferiore e in Curva Sud. Questo ha logicamente portato a divisioni molto evidenti e lotte interne molto aspre. Uno dei capi storici ha tentato di riunire la curva anche tramite social, ma l’idillio è durato una sola partita.

Zamparini esempio di amore e odio

Nell’ultimo decennio il tifo rosanero ha trovato un “nemico” comune contro cui lottare uniti, l’ormai ex presidente Maurzio Zamparini. Fino al 2010 il patron friulano era rispettato e in qualche modo amato, grazie ai risultati portati, ma in breve tempo tutto questo è scomparso.

L’altalena tra la massima serie e la cadetteria, i continui cambi di allenatori e la vendita immediata del primo campione che esplodeva al “Barbera“, ha portato la curva all’esasperazione. Nel 2010 si era persino arrivati allo striscione “Zamparini uno di noi“, sette anni dopo la condotta di Zamparini ha portato la nord a scendere in piazza contro il presidente.

Zamparini e la Nord
Striscione per la squadra nel match contro l’Hellas Verona dello scorso aprile. Phot Credit: tifosipalermo.it

Tra assenze allo stadio e striscioni espliciti, si è arrivati a vedere il barbera vuoto con soli 510 paganti a dicembre 2016 contro il Crotone. A far da cornice alla pessima gestione, il presidente decide di alzare i prezzi dei biglietti, portando il costo della curva a 40 euro a persona. Questo porta ulteriore astio e nel 2015 in occasione di Palermo-Roma appare lo striscione “Crisi e precarietà 40 euro un insulto alla povertà!”.

Nell’ultimo biennio però ci sono tre fatti che hanno fatto finire la pazienza al popolo rosanero: la retrocessione del 2017, la fantomatica trattativa con l’italo americano Baccaglini e il crack definitivo di due mesi fa. Senza troppe pretese, i tifosi chiedevano a Baccaglini di non prenderli in giro, “Baccaglini non chiediamo coppe e tricolori ma progetti seri per i nostri colori”.

Una volta capito che non si sarebbe arrivati ad una soluzione arrivò lo strisicone con: “Basta chiacchiere…Baccaglini, vogliamo chiarezza!! Da tutto l’anno assistiamo a cori unanimi della curva contro Zamparini, forse l’unico motivo di unione in una curva frammentata.

Le amicizie fraterne…

Nelle tifoserie come nel calcio esistono rivalità e amicizie, come detto prima anche la Curva Nord ne ha, anche tante. Una amicizia ultra trentennale è quella con il Padova, particolare visti i problemi nord-sud che ci sono in Italia. Le due tifoserie hanno dimostrato in questi anni di essere unite in tutto, “Nessuna secessione potrà fermare la nostra unione!”.

Tra presenze nelle curve reciproche, le due curve si sono fatte sempre forza a vicenda, come nel caso del fallimento dei veneti, “Vittime di gestioni scellerate…Ultras Padova non mollate!!”. Nella stagione 2013/2014 la Nord mostra un “Dall’83 niente è cambiato, salutiamo il fratello padovano”, dimostrando come nord e sud si possono facilmente avvicinare.

Zamparini e la Nord
Striscione nel match contro la Salernitana (aprile 2018). Photo Credit: palermotoday.it

…e le rivalità

Ma la curva rosanero ha anche tifoserie nemiche, ma una su tutte scatena il peggio, i rivali catanesi. Da anni le due tifoserie e le due città siciliane non si possono vedere, ma l’odio tra le due tifoserie ha raggiunto l’apice nel 2007. Il 2 febbraio di quell’anno gli scontri dopo il derby, portarono all’omicidio del poliziotto catanese Filippo Raciti, motivo per cui il commissario federale Pancalli, decise per la sospensione del campionato.

La rivalità ha partorito diversi striscioni di scherno da parte palermitana, frasi prevalentemente contro la presunta mancanza di coraggio dei catanesi negli scontri. Alcuni esempi sono “Scontro rifiutato…coniglio conclamato”, decisamente poco carino, per arrivare al “A Palermo sei arrivato solo da quando parti con i gemellati (scorta) all’Agip coi cesenati ci avete affrontati e siete scappati!

La rivalità non toglie mai un briciolo di rispetto per chi non c’è più, come la nord rosanero ha dimostrato in più occasioni. Durante la stagione 2000/01, la curva omaggiò il giovane Fabrizio Lo Presti, scomparso a causa di un incidente stradale durante una trasferta a L’Aquila: “L’odio non cancella il rispetto per la vita…Fabrizio presente!”. Tempo prima, alla morte di Massimino, grande presidente del Catania, gli ultrà della nord presenziarono al suo funerale. Esiste anche il ricordo per un rivale di mille battaglie come Ciccio Famoso, “Un degno rivale va sempre onorato…R.i.p. Ciccio Famoso”.

I furti e il nord contro sud

Spesso la curva rosanero si è resa protagonista di furti di striscioni contro le tifoserie avversarie, Catania compresa; gli stessi venivano poi mostrati nella curva nord come presa in giro.

Gli ultrà palermitani non sono di certo molto tranquilli, ma quando la squadra è ospite di club del nord, la rivalità nord-sud è più aspra che mai. Rivalità che fanno da contraltare alla fraterna amicizia con la curva del Padova, ma durante i match contro Juve, Inter, Milan e Atalanta, insulti e scontri si sprecano.

E’ diventato celebre uno striscione del 2013 durante un Inter-Palermo di campionato, dove per l’ennesia volta la curva rosanero non va per il sottile, “Ti vanti di uno stendardo rubato all’emigrato ma non dici che sotto la tua curva ti abbiamo caricato!”.

Contro il Livorno si ripete lo stesso discorso, soprattutto perché viene fuori una rivalità politica. Lo striscione più folkloristico rimane ancora quello del 2002: “Voi come la Fiorentina…ben cotti alla brace!” La Curva Nord del Palermo non usa mezzi termini quando si tratta di difendere il sud e quando si tratta di politica, tirando fuori tutta la sua crudele genialità, ma anche questo è il bello del calcio.

Alla prossima settimana per un altro articolo per conoscere un’altra tifoseria da vicino.

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